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Infrante le vetrate degli alpini, minacce e atti vandalici a Tricesimo: i responsabili sono tutti minori 

I selfie scattati sui tetti degli edifici abbandonati, i muri sfregiati dagli spruzzi di vernice, le vetrate dei palazzi infrante, i furti e pure le minacce agli anziani.

Il tutto formalizzato in una serie di denunce sporte alla stazione dei carabinieri di Tricesimo. Contro ignoti. Anche se i responsabili dei raid vandalici, tanto ignoti non sono. Purtroppo, hanno nomi e cognomi e un’età che va dai 12 ai 15 anni.

Una quindicina in media quelli che si riuniscono quotidianamente nell’area verde nei pressi della sede degli alpini, del teatro e delle associazioni, anche se il capogruppo Ana William Mansutti, che da uno di quei bulletti è stato anche minacciato, una sera ne ha contati 25 alcuni residenti a Tricesimo, altri nei comuni limitrofi.

Si riuniscono, gozzovigliano, «manifestando – evidenzia il sindaco Giorgio Baiutti – una serie di comportamenti poco rispettosi nei confronti delle cose e delle persone per i quali sono stati più volte richiamati.

Alcuni di loro hanno anche alle spalle situazioni familiari che presentano una serie di criticità e che hanno bisogno di un supporto, motivo per cui sono stati coinvolti anche i servizi sociali.

Si tratta di una vicenda che va avanti da più di un anno e mezzo e che, recentemente, ha registrato episodi più gravi, tant’è che abbiamo segnalato l’accaduto ai carabinieri» aggiunge.

Oltre agli imbrattamenti sui muri degli edifici comunali, ai cestini svuotati, alle panchine rovesciate, alla rimozione della segnaletica, che già nei mesi scorsi sono stati segnalati e che hanno comportato un aggravio dei costi da parte degli uffici comunali, nei giorni scorsi c’è stata un’effrazione alla sede degli alpini.

«Prima è stata rotta la portella del contatore elettrico dell’Enel – riferisce Mansutti – poi, l’altra sera, ho visto quel gruppo di ragazzi vicino alla sede degli alpini e il giorno successivo le vetrate degli ingressi erano state sfondate, la porta era stata forzata e qualcuno si era introdotto per poi rubare alcune bottiglie di vino che conservavamo» racconta Mansutti. Già in passato alcune vetrate erano state infrante e l’anziano capogruppo degli alpini aveva affrontato quei ragazzini per richiamarli all’ordine. «Uno di loro – riferisce Mansutti – si è fatto avanti e mi ha risposto che avrebbe infilato la mia testa in mezzo a quei vetri».

Nel pomeriggio di lunedì è stata sporta l’ennesima denuncia sull’accaduto. «È una situazione che ci preoccupa – mette in chiaro il primo cittadino – non solo per la deriva e lo scarso senso civico che dimostrano questi giovani, ma anche sotto il profilo della sicurezza, visto che si arrampicano sui tetti di veri edifici per farsi sei selfie mettendo a repentaglio la propria incolumità».

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