World News

Ha atteso che uscisse l’assessore dall’ufficio per prenderlo a pugni, condannato a 6 mesi

Ha atteso che uscisse l’assessore dall’ufficio per prenderlo a pugni, condannato a 6 mesi

foto da Quotidiani locali

Fratturò il naso con un pugno all’assessore comunale all’urbanistica di Porcia Claudio Turchet, dopo averlo atteso all’uscita del suo ufficio, il 23 aprile di due anni fa. Ieri è arrivata la sentenza di primo grado.

Sei mesi, pena sospesa, per violenza o minaccia a corpo amministrativo e lesioni aggravate sono stati inflitti ieri dal gup Rodolfo Piccin a Antonino Mongiovì, 36 anni, originario di Agrigento e residente a Porcia.

I carabinieri della stazione di Pordenone hanno ricostruito che l’aggressione è scattata dopo il pignoramento dell’auto di Mongiovì. L’amministrazione comunale di Porcia gli aveva richiesto di rifare i lavori fognari nella sua abitazione a regola d’arte.

Il residente si era rifiutato. Il Comune aveva pertanto provveduto ai lavori, addebitandogli poi le spese. I solleciti non erano stati pagati. L’assessore Turchet e il sindaco avevano incontrato Mongiovì più volte, consigliando soluzioni per l’estinzione del debito.

Il 23 aprile il cittadino si è fatto accompagnare all’ufficio dell’assessore e ha atteso che uscisse. «A me non interessa niente, ti do una settimana di tempo per sistemare la faccenda, altrimenti vengo a trovare la tua famiglia» la minaccia riferita da Turchet agli inquirenti.

Poi l’uomo ha colpito al volto l’assessore, che è caduto a terra e ha continuato a prenderlo a pugni.

Il giudice non ha riconosciuto una provvisionale, ma ha disposto che il risarcimento del danno sia liquidato in separata sede civile. Si erano costituiti parte civile il Comune di Porcia, con l’avvocato Fabio Gasparini e l’assessore Turchet con l’avvocato Franco Dal Mas. Accordata la rifusione delle spese legali alle parti civili.

L’avvocato Dal Mas ha ricordato che il legislatore, nel 2017, ha esteso l’applicabilità dell’articolo 338 del codice penale anche le condotte subite dal singolo componente del corpo amministrativo (in questo caso un componente della giunta comunale).

L’avvocato Gasparini nella sua memoria ha osservato che l’assessore Turchet era il referente della procedura esecutiva esperita nei confronti dell’imputato, nell’ambito della quale l’Agenzia delle entrate aveva adottato il pignoramento dell’auto.

Il legale ha osservato che l’imputato, usando violenza e minaccia, pretendeva che il Comune, rappresentato da Turchet, rendesse inefficace la cartella esattoriale.

L’avvocato Alessandro Magaraci, difensore dell’imputato, valuta l’impugnazione della sentenza in appello.

La difesa si era concentrata su tre punti: l’insussistenza dell’ipotesi di reato contestata, la violenza o minaccia al corpo amministrativo, l’insussistenza dell’aggravante, obiettando che l’imputato indossava anelli, non un tirapugni e l’inapplicabilità della provvisionale, come da nuovo orientamento giurisprudenziale vista l’assenza di una quantificazione precisa del danno.

Читайте на 123ru.net