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Guidolin parla degli Azzurri a Euro24: «E’ un’Italia che dà fiducia»

Guidolin parla degli Azzurri a Euro24: «E’ un’Italia che dà fiducia»

foto da Quotidiani locali

Italia-Spagna? Partita complicata per noi ma anche per loro». Francesco Guidolin, un po’ come tutti, ha archiviato il successo della Nazionale sull’Albania e guarda già alla sfida di giovedì contro le Furie Rosse.

Mister, torniamo a sabato. Si è avuta l’impressione di una squadra padrona del campo. Concorda?

«Sì, abbiamo visto un’Italia simile alla Germania che ha travolto la Scozia e alla Spagna che ha battuto la Croazia, una squadra che vuole avere in mano il pallino del gioco, portare molti giocatori nella metà campo avversaria».

Spalletti a caldo si è lamentato della mancanza di cattiveria dei suoi nel chiudere la partita.

«Ha ragione, anche perché a certi livelli poi questo atteggiamento lo paghi.

In qualunque sport il cinismo è una qualità fondamentale: quando puoi dare il colpo di grazia all’avversario lo devi dare».

Nel secondo tempo forse si poteva sfruttare di più le transizioni che l’Albania ci ha concesso.

«Secondo me si poteva sfruttare un po’ di più Chiesa che nell’uno contro uno è riuscito ad andare quasi sempre via all’avversario.

Ecco, qualche verticalizzazione in più non sarebbe guastata, ma per essere la prima partita il bilancio è positivo».

Buffon dice che abbiamo 5-6 giocatori top a livello europeo. Non crede che abbia esagerato?

«Questo non lo so, però se è vero che non abbiamo la stella di prima grandezza è innegabile che abbiamo tanti buoni giocatori che comporre una Nazionale che regalare delle belle soddisfazioni agli italiani.

E comunque Donnarumma, Barella e Chiesa sono giocatori di alto livello e se Buffon dice questo crediamogli visto che lui ne ha visti tanti di calciatori all’opera».

Un giudizio su Calafiori?

L’ho seguito durante la stagione al Bologna e mi ha impressionato.

Può fare almeno tre ruoli, gioca con personalità. Deve crescere nell’uno contro uno in fase difensiva, ma ha vent’anni».

Capello lo ha paragonato a Sergio Ramos...

«Se lo dice Capello bisogna fidarsi».

Contro la Spagna secondo lei schiereremo la stessa squadra o avremo un atteggiamento più prudente con Buongiorno in difesa e Cristante a centrocampo?

«Non credo che siamo questi i ragionamenti che passano nella testa di Spalletti.

Sia noi che la Spagna punteremo a imporre il più possibile il nostro gioco.

Servirà essere aggressivi per non lasciare agli avversari il possesso palla perché poi rischi di correre tanto e a vuoto».

Lei a Empoli fu l’allenatore di Spalletti nel suo ultimo anno da calciatore. Che ricordo ha dell’attuale ct?

«Abbiamo solo tre anni di differenza, era un allenatore in campo già allora. Parlammo più volte durante quella stagione, avevo intuito quali erano le sue intenzioni.

Ha fatto una grande carriera ed è bello vederlo sulla panchina più prestigiosa, quella della Nazionale».

Se vinciamo il girone avremo un cammino sulla carta più agevolato quando comincerà la fase a eliminazione diretta. Secondo lei questi discorsi si fanno nello spogliatoio azzurro?

«No, là dentro si pensa solo alla Spagna. Questi sono discorsi che si fanno solo sui giornali e tra i tifosi».

Scamacca è il 9 ideale per questa Italia?

«Sì, perché ha tutto. Con l’Albania ha fatto bene, ma ha ampi margini di miglioramento.

Ma io adoro pure Raspadori: come prima punta, non sull’esterno».

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