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Gli arredi vintage che resistono alla cartoleria Muran di Trieste: «Il commercio si tramanda con l’estetica»

Gli arredi vintage che resistono alla cartoleria Muran di Trieste: «Il commercio si tramanda con l’estetica»

foto da Quotidiani locali

TRIESTE Le piccole botteghe rappresentano una parte importante dell’anima della città, dove commesso e cliente stringono rapporti che da sempre vanno al di là dell’aspetto economico, per consolidarsi in relazioni umane portatrici di tradizioni. In un’epoca che, sempre più velocemente, vede sparire queste realtà, come è successo di recente con la chiusura della bottega di prodotti casalinghi Podrecca in via Mazzini, anche gli arredi storici cadono nell’oblio, portando via con sé un tessuto unico. Quello dell’estetica dei negozi triestini.

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Chi resiste

Ma c’è chi resiste, ancora. È il caso dell’antica cartoleria Muran di via Paolo Reti 6 che, leggermente defilata da piazza San Giovanni, fa l’occhiolino alla storica drogheria Toso, quasi a sottolineare come la bellezza di certi negozi possa continuare ad esprimersi a Trieste. A differenza di Toso, però, Muran lotta per tramandare un concetto di pura estetica, basato sulla vendita di prodotti dedicati alla scrittura, come pennini e inchiostro, carta ecologica proveniente da piccole aziende italiane ed estere, carta da lettere con disegni fatti a mano, fino ad arrivare agli album fotografici che la proprietaria Daniela Giorio, insieme a Elena Giorio e Edvina Nabergoj, fanno creare artigianalmente in base alla scelta della carta che il cliente predilige. Fermalibri, carillon lavorati a mano ed eleganti scatole porta oggetti sono distribuite all’interno del negozio con attenzione ai colori e all’abbinamento degli altri accessori, per consegnare allo sguardo un’immagine di bellezza d’altri tempi.

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Le origini

Nata nel 1913 da Luigi Muran all’inizio di via Martiri della Libertà, la cartoleria diventa da subito il punto di riferimento delle scuole elementari e medie, quando le maestre si recavano di persona a prenotare libri di testo e quaderni per tutti gli alunni. Gestita a conduzione famigliare, Muran si fa riconoscere anche per il servizio di tipografia e per la vendita di sali e tabacchi, partendo sempre da un concetto di arredo basato sull’estetica.

Negli anni Ottanta Giorio rileva l’attività e nel 2007 si sposta in via Reti conservando i mobili originali del 1913: le librerie e il banco in stile Liberty sono rappresentate dai cassetti color verde chiaro, ormai sbiaditi dal tempo, che custodivano la merce di piccolo taglio, come nastri pregiati, penne e fermacarte…

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Aprire la mente delle persone

«Non siamo qua solo per vendere – spiega Giorio – ma anche per aprire la mente delle persone, scambiando parole, offrendo spiegazioni sulla provenienza della merce e sull’amore che ogni oggetto porta con sé, perché fatto da mani artigiane che resta poi nelle nostre case come un ricordo della tradizione».

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Clientela storica e turisti

Oggi Muran lavora con la clientela storica, aprendosi anche ai turisti attenti. «Ma ci sono stati tempi duri – continua – quando i cinesi hanno aperto le cartolerie svendendo molti prodotti e riducendo il concetto di cartoleria ad uso e consumo di massa». È un punto di riferimento per lauree, cerimonie e i compleanni, ma soprattutto per riprendere contatto con gli album da sfogliare, le penne e i fogli, ricordando che le fotografie e le lettere scritte a mano «a differenza del virtuale – sottolinea la proprietaria di Muran – conservano la memoria del gesto. Incancellabili».

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