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Mottarone, la procura chiede il rinvio a giudizio per 7 imputati e il proscioglimento del presidente di Leitner 

VERBANIA. La procura di Verbania ha fatto richiesta di sentenza di proscioglimento nei confronti di Anton Seeber, presidente di Leitner, la società altoatesina incaricata della manutenzione dell'impianto funiviario del Mottarone. Le deleghe societarie affidate a Seeber, secondo la procura, non comprendevano gli impianti a fune. Il procuratore Olimpia Bossi e il pm Laura Carrera, al termine di una udienza nella quale hanno parlato per circa tre ore, hanno invece ribadito la richiesta di rinvio a giudizio per gli altri sette imputati.

Secondo l’accusa, infatti, non sono stati solo i comportamenti individuali, a cominciare da quelli confessati fino dalle primissime ore dopo i fatti, ma anche un contesto di inadempienze, negligenze, superficialità a creare le condizioni in cui è maturata la tragica circostanza che ha causato il crollo della cabina numero 3 della funivia del Mottarone il 23 maggio 2021, costato la vita a 14 persone. Era questo il cuore dell'impianto accusatorio messo nero su bianco 13 mesi fa nell'avviso di chiusura delle indagini e che oggi la procuratrice della Repubblica di Verbania Olimpia Bossi con la sostituta Laura Carrera ha ripercorso davanti al Gup Rosa Maria Fornelli alla ripresa dell'udienza preliminare.

Niente patteggiamento per Tadini

Nel corso dell'udienza preliminare di oggi Gabriele Tadini, il capo servizio della funivia del Mottarone tra gli imputati per l'incidente del 23 maggio 2021 nel quale morirono 14 persone, ha chiesto il patteggiamento, ma la procura non ha dato il proprio consenso ritenendo la pena proposta non congrua. È quanto filtra dall'aula del tribunale di Verbania dove questa mattina hanno parlato il procuratore capo Olimpia Bossi e la pm Laura Carrera. Nelle ore immediatamente successive all'incidente, Tadini ammise di aver messo i 'forchettoni', cioè i ceppi che bloccano i freni di emergenza, sulla cabina poi precipitata. La proposta di patteggiamento è stata avanzata dal difensore di Tadini, l'avvocato Marcello Perillo, in apertura dell'udienza. In aula, davanti al gup Rosa Maria Fornelli, è stato poi proiettato il video registrato dalle telecamere dell'impianto che ritrae il momento in cui la cabina numero 3, anziché fermarsi alla stazione di vetta al Mottarone, torna indietro e precipita al suolo. Al termine delle indagini, il procuratore capo Olimpia Bossi e il pm Laura Carrera avevano chiesto il processo per otto persone, tra fisiche e giuridiche: Luigi Nerini, titolare di Ferrovie del Mottarone (la societa' concessionaria dell'impianto) Enrico Perocchio e Gabriele Tadini, allora rispettivamente direttore d'esercizio e capo servizio dell'impianto, Anton Seeber, presidente del cda di Leitner (per cui ora è stato chiesto il proscioglimento), il gruppo incaricato della manutenzione, Martin Leitner, consigliere delegato e Peter Rabanser, responsabile del customer service, oltre alle due societ, Ferroviàe del Mottarone e Leitner. Questa mattina, oltre alla procuratrice hanno preso la parola gli avvocati delle parti civili rimaste nel processo dopo i risarcimenti liquidati alle famiglie delle vittime: Riccardo Tacca che rappresenta il Comune di Stresa, Alessandro Mattioda per la regione Piemonte e i legali di alcuni parenti delle vittime, tra cui alcuni parenti del ramo materno di Eitan Biran, il bimbo di Pavia, unico sopravvissuto, e circa una decina di parenti di Serena Cosentino, che lavorava a Verbania come borsista all'Irsa del Cnr.

Soddisfatta la difesa di Seeber

"Credo che sia un primo passo significativo e importante in relazione al quale non posso che esprimere soddisfazione". Così l'avvocato Federico Cecconi, difensore del presidente di Leitner Anton Seeber, commenta la richiesta di proscioglimento formulata dalla procura di Verbania nei confronti del suo assistito. L'avvocato ha spiegato che, nei confronti di Seeber, è emersa la "totale mancanza di qualsivoglia attribuzione o delega in relazione all'attività di trasporto su fune"."Questo è un primo passo - ha aggiunto Cecconi, riferendosi agli altri due soggetti di Leitner per i quali invece è stata ribadita la richiesta di rinvio a giudizio, Martin Leitner e Peter Rabanser, oltre alla società stessa -. Riteniamo di poter dimostrare, un gradino dopo altro gradino, la totale estraneità del gruppo da questa vicenda dolorosa". Quella della procura, ha concluso il legale, è "una ricostruzione estremamente articolata che, ci permettiamo di dire, non condividiamo per quanto riguarda i profili di residuale forma di addebito attribuiti a soggetti facenti parte del gruppo Leitner".

Parti civili

Nella parte finale della sessione odierna dell'udienza preliminare per il disastro della Funivia del Mottarone sono intervenuti gli avvocati delle parti civili (Regione Piemonte, Comune di Stresa e alcuni parenti delle vittime). Un intervento breve nel quale i legali si sono associati alle richieste della Procura. L'udienza si e' cosi' conclusa e riprendera' il 5 luglio: in quella occasione prenderanno la parola le difese a cominciare da quelle di Tadini e Perocchio, mentre il 16 di luglio tocchera' alle difese di Nerini e a quelle del gruppo Leitner . La decisione del Gup sulle richieste di rinvio a giudizio e' attesa per l'ultima sessione gia' convocata per il 23 di luglio

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