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Scappa dall’Eurospar con 1.400 euro di spesa: 26enne condannato 

TRIESTE Pensava di uscire dal supermercato con una spesa da oltre 1.400 euro e di passare inosservato. Nemmeno Benigni nel film “Il mostro” era arrivato a tanto.

Ma ci ha provato comunque un ventiseienne triestino, L. C. le sue iniziali, riuscendo anche a superare le casse con il carrello colmo. Solo che il ragazzo era stato sorpreso da un addetto alla sicurezza in servizio nel punto vendita. Il ventiseienne, per fuggire, lo aveva pure spintonato.

L’episodio, che risale al 13 aprile dell’anno scorso, si era verificato all’Eurospar di via dell’Istria. Dopo il processo celebrato con il rito abbreviato, il caso è arrivato a sentenza in questi giorni: un anno e otto mesi di reclusione con la sospensione condizionale. Questa la pena decisa dal gup Luigi Dainotti.

Stando alle ricostruzioni, il giovane aveva agito assieme a un complice (V. R. le sue iniziali, ma assolto dal giudice perché non riconosciuto al cento per cento in fase processuale) con cui si aggirava tra gli scaffali del supermercato di via dell’Istria riempendo un carrello della spesa. E non qualche pacco di pasta e di carne, ma un bel po’ di roba: 1.408 euro di prodotti, a conti fatti.

Il ventiseienne ce l’aveva fatta a passare inosservato superando le casse senza pagare. Per poi raggiungere, con il carrello, il parcheggio sotterraneo. Qui, però, era stato individuato dal vigilantes. Il ragazzo lo aveva spintonato ed era scappato via abbandonando la spesa.

Il giovane, nell’ambito dello stesso procedimento penale, ha dovuto rispondere anche di un altro tentato furto e sempre nello stesso supermercato: in effetti, pochi giorni dopo, il 6 maggio, ci aveva provato ancora cercando di portare via merce per complessivi 150 euro, caricata in un’auto.

Anche in quella circostanza era stato sorpreso dal medesimo addetto alla sicurezza: il ventiseienne, stando alla documentazione giudiziaria, lo aveva minacciato dicendo che gli avrebbe «spaccato la faccia», per poi spintonarlo pure questa volta. Il giovane triestino si era dileguato a bordo dell’automobile con la refurtiva.

Nel corso del procedimento penale l’imputato è stato difeso dall’avvocato Maria Genovese, mentre il complice – assolto, come detto – dall’avvocato Andrea Imbergamo, entrambi del foro di Trieste.

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