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La promessa di Runjaic: «L’Udinese avrà uno stile in cui i tifosi potranno riconoscersi»

La promessa di Runjaic: «L’Udinese avrà uno stile in cui i tifosi potranno riconoscersi»

foto da Quotidiani locali

Serio, determinato, ambizioso, e soprattutto pronto a dare tutto se stesso per infondere alla Zebretta «un’etica del lavoro e un’identità di gioco a prescindere da chi avremo di fronte, uno stile in cui i tifosi possano riconoscersi», come ha ripetuto più volte in sede di presentazione.

Eccolo qui il biglietto da visita consegnato da Kosta Runjaic alla tifoseria friulana, curiosa di saperne davvero un po’ di più sul 53enne tedesco di origine slave che ieri ha già fatto capire molto di sé rispondendo alle domande dei giornalisti.

Self made man

Tra le molte che si sono succedute nell’ora di conferenza, ce n’è stata una che ha rivelato il percorso, l’ambizione ma soprattutto la mentalità del nuovo condottiero bianconero: «Qual è il mio obiettivo con l’Udinese? Nel 1958 Kennedy disse che l’uomo sarebbe arrivato sulla luna in dieci anni e allora nessuno gli credette, ma nulla è impossibile, nemmeno vincere la Champions.

Io mi sono fatto da me, vendevo assicurazioni e nessuno avrebbe mai pensato che un giorno avrei allenato in Serie A. Possiamo anche dire che un giorno l’Udinese vincerà il titolo, ma non sono qui per vendere qualcosa.

Io parlo da persona seria, da allenatore credibile che lavora molto.

Sono un padre di tre figli che è sposato sempre con la stessa moglie e potete contare su di me. Il club può contare su di me».

È dunque la carta del massimo impegno e dell’affidabilità che Runjaic ha speso durante la presentazione, come se volesse assestare una spallata decisa ai pregiudizi per fare subito posto al necessario rapporto fiduciario da creare col suo nuovo ambiente, anche se alle parole dice di preferire sempre i fatti.

«Ora penso a creare impegno, etica del lavoro. È importante fare, non parlare».

Il suo credo

Lo si è capito soprattutto quando l’ex tecnico del Legia Varsavia ha rivelato i capisaldi sui quali plasmerà la nuova Udinese.

«Il mio calcio si basa sul possesso palla, l’intensità e l’organizzazione di gioco. Voglio un calcio offensivo che piace alla gente.

I miei maestri? Mi sono ispirato a Klopp, che seguivo al Mainz, ad Arrigo Sacchi e a molti altri. Puoi imparare sempre, non si smette mai. La vita è un continuo imparare e vorrei trasmettere qualcosa alle nuove generazioni».

Nel frattempo dovrà fare anche risultati in un campionato a lui nuovo («Sono eccitato e curioso») e nel quale ha già deciso come relazionarsi: «Voglio dare una identità di gioco a prescindere dall’avversario, e dobbiamo cominciare col vincere di più in casa».

Per tutto questo il fattore tempo sarà fondamentale, ma anche su questo punto il tecnico ha le idee chiare: «Sarà necessaria tutta la stagione per crescere e migliorarci. Il mio obiettivo è crescere step by step come vedrete anche in precampionato e anche dopo le prime tre giornate, quelle in cui si potrà trarre un primo bilancio».

Rapporti

Per arrivare agli obiettivi prefissi Runjaic tiene in grandissima considerazione i rapporti con lo staff («Mi fido e mi piace responsabilizzare chi lavora con me») e anche la tifoseria a cui ha già fatto una promessa: «Io cerco il contatto diretto con i tifosi, mi piace coltivare il rapporto con loro e cerco uno stile di gioco in cui si riconoscono.

La comunicazione è cruciale e sono disponibile al dialogo, ma voglio anche capire come si potrà essere più uniti all’interno della squadra.

Ho molte idee e molte domande e forse ci saranno anche delle sorprese».

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