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Debutta il 5 settembre la Silvio Berlusconi Editore, nel catalogo Walter Siti e Tony Blair

Debutta il 5 settembre la Silvio Berlusconi Editore, nel catalogo Walter Siti e Tony Blair

Tra le anticipazioni dei titoli in uscita nel 2025, spiccano La fine del regime di Alexander Baunov, filologo dell’antichità, bestseller in patria come simbolo della resistenza a Putin

L'articolo Debutta il 5 settembre la Silvio Berlusconi Editore, nel catalogo Walter Siti e Tony Blair proviene da Il Fatto Quotidiano.

Il 5 settembre debutterà ufficialmente la Silvio Berlusconi Editore, nuova casa editrice del Gruppo Mondadori, che nasce con l’obiettivo di concentrarsi sul pensiero liberale e democratico e “battersi per il concetto di libertà e dare voce alle sue più varie declinazioni, mantenendosi però distante nel modo più assoluto da qualsiasi forma di militanza politica”, come ha spiegato Marina Berlusconi nella nota con cui ha ufficializzato la nascita della new entry di Palazzo Niemeyer.

Selezione ristretta di titoli, dunque di “indiscutibile qualità”, come precisa la Berlusconi in una lunga intervista al Corriere della Sera, “libri ben fatti, che incontrino l’interesse dei lettori e diano voce alle istanze della società”. Primo titolo in catalogo, On Leadership. L’arte di governare, il manuale in cui Tony Blair spiega l’arte del buon governo, quello che avrebbe voluto avere a disposizione quando ha iniziato la sua carriera politica. “Una sintesi di lezioni di leadership frutto dell’esperienza di anni ai vertici di una grande e antica democrazia liberale”, anticipa la nuova casa editrice. Che, in contemporanea, lancerà anche due classici, pubblicati nella collana “Biblioteca”: il primo è Le Lettere inglesi di Voltaire, opera scritta tra il 1727 e il 1728, il classico del filosofo francese è tradotto per la prima volta dalla lingua in cui è stato quasi interamente scritto, l’inglese; il secondo è Il passato di un’illusione di François Furet, storico noto per gli studi sulla Rivoluzione francese e a lungo direttore dell’École des hautes études en sciences sociales a Parigi.

La scelta di fondare una nuova casa editrice secondo molti commentatori ha il sapore di una possibile “discesa in campo” di Marina Berlusconi, che però stoppa subito rumors e ricostruzioni di sorta: “Assolutamente no, né oggi, né in futuro”, ribadisce al Corriere. E non nasce nemmeno con l’intento di diventare un laboratorio di idee per Forza Italia e la destra al governo: “Se intende che vogliamo tirare la volata a questo o quel partito, scegliere una precisa militanza, rispondo mille volte no. Se per politica si intende invece l’attaccamento a valori come libertà e democrazia, è un altro discorso”, aggiunge la super manager, ribadendo che l’obiettivo della nuova casa editrice è ragionare di un grande tema, quello della libertà, perché oggi “parlare di libertà è tornato terribilmente attuale”.

Ecco perché il catalogo accoglierà autori dalle sensibilità e dalle storie diverse. Tra le anticipazioni dei titoli in uscita nel 2025, spiccano La fine del regime di Alexander Baunov, filologo dell’antichità, bestseller in patria come simbolo della resistenza a Putin: quella italiana sarà la prima traduzione nel mondo. In arrivo anche Ernesto Galli della Loggia, con il suo I giorni contati, un saggio dello storico che affronta senza sconti lo stato dell’arte della civiltà occidentale “che rinnega le sue radici e sembra non ricordare più i propri valori”.

Tra gli scrittori coinvolti c’è anche Walter Siti, curatore delle opere di Pier Paolo Pasolini e Premio Strega nel 2013 con Resistere non serve a niente: Ragazzi di carta velina è un saggio “sulla fragilità dei più giovani e ne fa un paradigma interpretativo che attraversa molte delle mutazioni in corso nella nostra società”. “Non vedo davvero perché dovrebbe scandalizzare il fatto che un mio libro esca per la casa editrice Silvio Berlusconi”, ha commentato Siti con illibraio.it. “Ho dato la mia disponibilità dopo che mi è stato chiarito il progetto. Non mi pare che il marchio abbia una connotazione politica, l’idea è di dar voce al pensiero liberale. Mi è stato assicurato che avrò la massima libertà. Sono responsabile di quello che scrivo, e ovviamente non sono disposto ad accettare censure”.

“La Silvio Berlusconi Editore, come le altre nostre case editrici, godrà della massima autonomia e sarà un laboratorio di idee totalmente aperto: la libertà può essere raccontata e definita in molti modi diversi. A noi interessano tutti. Mondadori fa capo alla mia famiglia ormai da 33 anni, qualcuno potrebbe sostenere che non siamo editori liberali? Poi, lo so, ci sarà sempre chi continuerà a chiederci le analisi del sangue… Ma per questi signori le opinioni, naturalmente le loro, conteranno sempre più dei fatti”, chiosa Marina Berlusconi.

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