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L’applauso dell’Aula al bracciante morto, governo in piedi: «Atteggiamento schifoso e disumano del datore di lavoro

«Alzatevi pure voi»: dopo l’esortazione che Giorgia Meloni rivolge ai ministri – al suo fianco i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini – l’Aula della Camera  tributa un lungo, commosso applauso a Satnam Singh, il bracciante morto la scorsa settimana con il braccio amputato e abbandonato davanti alla sua abitazione dal suo datore di lavoro. Uno scempio, uno sfregio alla vita e una vile manifestazione di indifferenza da parte del datore di lavoro dell’uomo vittima di un incidente sul lavoro e abbandonato a se stesso, che proprio a causa della mancanza di soccorsi e cure, è morto all’ospedale San Camillo di Roma la mattina seguente il tragico incidente incorso mentre lavorare in un’azienda agricola di Latina.

Morte del bracciante Singh, l’applauso della Camera, il ricordo e le iniziative del governo

L’esito dei primi accertamenti dopo l’autopsia, disposta dalla procura della Repubblica di Latina ed eseguita a Roma, sul corpo del bracciante che si era ferito mentre lavorava a un macchinario, perdendo un braccio e lacerando anche entrambe le gambe, non lascia molti dubbi: il 31enne indiano Satnam Singh sarebbe morto, anche a causa del copioso sanguinamento seguito all’incidente che gli ha reciso un arto. Secondo un primo esame autoptico, infatti, l’emorragia sarebbe dovuta alla recisione delle vene del braccio rimasto incastrato nel macchinario per stendere il velo di plastica nei solchi del terreno, e delle gambe: dove il medico legale ha trovato profonde lacerazioni che hanno provocato un importante sanguinamento, rivelatosi fatale per la vittima. Un referto che, qualora dovesse venir confermato successivamente, sarebbe determinante per stabilire le responsabilità dell’accaduto.

Meloni ricorda in Aula il bracciante morto: «Schifoso, disumano, l’atteggiamento del datore di lavoro»

Al di là delle indagini e degli accertamenti, comunque, resta quanto la stessa premier ha sottolineato ancora una volta questa mattina alla Camera: quando nell’emiciclo durante le comunicazioni in vista del Consiglio Ue, la Meloni ha ricordato il bracciante morto la scorsa settimana, asserendo: «Voglio condividere una riflessione su un episodio di cronaca che mi ha lasciato stupefatta – ha detto la premier –, parlo dell’orribile e disumana morte di Satnam Singh, per il modo in cui è avvenuta e ancora di più per l’atteggiamento schifoso del suo datore di lavoro, questa è l’Italia peggiore. La vergogna del caporalato è lungi dall’essere sconfitta ma non intendiamo smettere di combatterla».

Lavoro, Coppo (FdI): «Basta morti, l’impegno per la sicurezza sia trasversale»

E sulla tragica vicenda di Satnam Singh e sulla piaga del caporalato, allora, si è espresso a stretto giro anche il deputato Marcello Coppo, componente della Commissione Lavoro e capogruppo di Fratelli d’Italia nella commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia della Camera. Il quale, sulla vicenda del bracciante 31enne e sulle morti sul lavoro, ha dichiarato con nettezza (e con tanto di richiamo all’unità nazionale): «Nessuno dovrebbe morire sul lavoro. Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà alle famiglie che in questi giorni hanno subìto la perdita di un loro caro, e vorremmo che questo sentimento fosse condiviso da tutte le forze politiche».

Proseguendo poi: «Purtroppo, invece, assistiamo quotidianamente a critiche politiche e sindacali da parte delle opposizioni al governo Meloni riguardo a questioni su cui il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, fin dal suo insediamento, si è impegnato al massimo insieme a tutto l’esecutivo. Concentrando ogni sforzo sia a livello legislativo che operativo, per risolvere il problema della mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro».

E ancora. «Questo impegno – ha proseguito l’esponente di FdI – è dimostrato dal potenziamento delle ispezioni. Dall’inasprimento delle sanzioni. E dall’aumento delle risorse destinate alla prevenzione e alla sicurezza nelle aziende. Si tratta di interventi eccezionali che non erano mai stati attuati dai precedenti ministri di sinistra e nonostante il numero di morti sul lavoro sia sempre stato purtroppo molto alto, non si erano mai levate prima critiche e proteste come quelle di questi giorni». Concludendo quindi con un invito rivolto a «tutte le forze politiche ad unirsi e a collaborare con il governo per dare ai lavoratori la sicurezza che meritano».

Caporalato, Meloni: «Anticipiamo assunzioni Inps e Inail, pene più severe e più controlli»

Del resto, la stessa premier, in un passaggio sul caporalato del suo discorso alla Camera in vista del Consiglio Ue, ha a sua volta sottolineato come il governo abbia «aumentato il numero di ispettori del lavoro e carabinieri del nucleo tutela del lavoro». «Sbloccato i ruoli degli ispettori Inps e Inail che erano stati bloccati dai precedenti governi», aggiungendo anche: «E approfitto per annunciare che intendiamo anticipare le assunzioni previste per Inps e Inail e destinate proprio all’incremento dell’azione ispettiva».

Non solo. «Intendiamo anche introdurre, anticipandolo, il sistema informativo contro il caporalato – ha proseguito Meloni – che ci consente di mettere in relazione tutte le banche dati, per intensificare il monitoraggio e la lotta al fenomeno. Dunque, pene più severe per i criminali, e controlli molto più stringenti. Ma intendiamo anche valorizzare la rete agricola di qualità con il concorso, e una maggiore responsabilizzazione, delle rappresentanze sindacali e datoriali. In una nazione che funziona economicamente e socialmente, ognuno deve fare la propria parte. Noi legislatori, così come chi rappresenta la spina dorsale della filiera produttiva italiana».

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