Mattarella: “La Ue non può prescindere dall’Italia”. Colazione di lavoro con Meloni al Colle
“Non si può prescindere dall’Italia”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la tradizionale colazione di lavoro al Quirinale che precede il Consiglio europeo con la premier Giorgia Meloni. Parole chiare in vista del vertice che si aprirà domani e che deciderà anche le nomine della catena di comando della nuova legislatura a Strasburgo.
Mattarella riceve Meloni al Quirinale
Mattarella ha colto l’occasione per ribadire la sua linea di sostegno a una ampia convergenza per le scelte dei prossimi giorni. Scelte che però “non possono escludere il nostro Paese”, anche se – ha chiarito – non è suo compito entrare nelle dinamiche politiche Ue. In questi giorni decisivi per i nuovi equilibri europei il capo dello Stato ha espresso più volte il suo parere a sostegno del riconoscimento del ruolo del nostro Paese, tra i paesi fondatori della Ue.
“La Ue non può prescindere dall’Italia”
Nei giorni scorsi, rispondendo a una domanda su tempi e metodo delle decisioni per i cosiddetti top jobs, aveva ricordato che “l’Unione si troverà di fronte a decisioni importanti da assumere. Sul piano della politica internazionale, della difesa, dell’economia, della vita sociale, del lavoro, della condizione dei cittadini”. Con Meloni al Quirinale anche i ministri Antonio Tajani, Giancarlo Giorgetti e Raffaele Fitto insieme ai sottosegretari Giovanbattista Fazzolari e Alfredo Mantovano. Durante l’incontro al Colle la premier ha ribadito il contenuto delle comunicazioni al Parlamento alla vigilia del vertice europeo (in mattinata con l’intervento di persona alla Camera, nel pomeriggio presentando il testo scritto al Senato).
Meloni al Parlamento: dalle urne un messaggio chiaro
“Il nuovo Parlamento che si insedierà a metà luglio è frutto delle indicazioni espresse nelle urne. Che hanno rappresentato una tappa molto importante nella storia d’Europa da cui trarre importanti indicazioni”, questo uno dei passaggi focali delle comunicazioni della premier. Che ha ribadito che “tutte le forze politiche in questi mesi tutti hanno sostenuto la necessità di un cambiamento nelle politiche Ue. Nessuno ha detto che sarebbe stato sufficiente mantenere lo status quo. Tutti hanno concordato su un punto: l’Europa deve intraprendere una direzione diversa rispetto al posizionamento preso finora. Dalle urne è arrivato un messaggio chiaro e non intendiamo farlo cadere nel vuoto”.
Serve una politica europea di sicurezza e difesa
Meloni ha molto insistito sulla bocciatura dei cittadini delle politiche portate avanti dalle forze politiche al governo in molti della grandi nazioni europee. “Che sono anche in molti casi le forze che hanno impresso le politiche europee degli ultimi anni”. Quindi ha passato in rassegna le sfide principali che la ‘nuova Europa’ si troverà ad affrontare. “Bisogna dotarsi di una politica europea di sicurezza e difesa” , ha detto. “Serve una politica industriale comune nel campo della difesa anche a fronte delle guerre in corso. Dobbiamo ricordarci che libertà e sicurezza hanno un costo. Dobbiamo essere capaci di esercitare la deterrenza e costruire un solido pilastro europeo della Nato affianco a quello statunitense”.
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