Ristori in arrivo per le attività danneggiate dal passo di Monte Croce Carnico chiuso da mesi per una frana
PALUZZA. A luglio approderà in consiglio regionale la misura di aiuto alle imprese messe in ginocchio dall’interruzione di passo Monte Croce Carnico (la cui viabilità è stata compromessa dalla devastante frana piombata a dicembre sulla strada statale 52 bis, che collega il Friuli Venezia Giulia con la Carinzia).
A comunicare la novità è il vicepresidente dell’emiciclo di piazza Oberdan a Trieste, Stefano Mazzolini, che annuncia l’arrivo di ristori da parte della Regione per le attività danneggiate dalla chiusura del passo, spiegando di aver chiesto e promosso tale supporto.
La richiesta di ristori alle imprese è stata avanzata parecchie volte da sindaci e amministratori della vallata, molto preoccupati della situazione, per cui ora, specie in valle del But, ci si attende che dalle parole e dagli annunci si passi davvero ai fatti.
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«Con ogni sforzo individuale e collettivo – afferma Mazzolini – è necessario dare supporto alle attività danneggiate dalla chiusura di passo Monte Croce, da quelle del comune di Paluzza a quelle di tanti altri comuni con le attività in difficoltà.
Ho deciso di sostenere questa importante misura per coprire almeno in parte le perdite delle attività, che dimostrano un calo delle entrate superiore al 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Mi sono adoperato in prima persona per reperire i fondi necessari». Mazzolini sottolinea l’importanza di tale misura.
«Voglio sostenere le attività – motiva – per evitare le chiusure, ogni attività chiusa rischia di non riaprire più.
Ringrazio il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, e l’assessore Sergio Emidio Bini per il ruolo che hanno svolto e per aver dato il via libera a una misura così importante per il territorio, che verrà già discussa al prossimo consiglio di luglio.
Siamo vicini ai cittadini e alla montagna e con questa misura potremo ridare ossigeno alla vallata dell’Alto But».
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Mazzolini tiene anche a rassicurare i cittadini sul cantiere in corso da 10 milioni (5 della Regione e 5 di Anas) sulla strada stale 52 bis per una almeno temporanea messa in sicurezza dell’arteria, in attesa di una viabilità alternativa che sarà realizzata in futuro:
«La Regione si impegna a lavorare senza sosta – premette – per garantire la riapertura e il pieno funzionamento della ss 52 bis, essenziale per il collegamento con la Carinzia e per il sostegno economico delle comunità locali. Il tempo non aiuta – aggiunge Mazzolini – ma i lavori proseguono senza sosta.
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Tutte le soluzioni definitive sono ancora al vaglio della direzione regionale.
In questi mesi estivi si sta lavorando congiuntamente con la Carinzia per valutare le migliori soluzioni per una viabilità alternativa».