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Il rettore apre al dialogo: gli studenti sciolgono il presidio pro Palestina

PAVIA. Il rettore Francesco Svelto apre agli studenti che da 43 giorni hanno allestito un presidio fisso per la Palestina all’interno dell’università e da venerdì sera è iniziato lo sgombero di tende e vessili.

Quattro di loro saranno inseriti in un tavolo di lavoro con quattro senatori accademici e due docenti universitari che discuterà delibere da proporre al Senato accademico del 15 luglio prossimo.

«Abbiamo ottenuto, dopo 43 giorni di silenzio, il riconoscimento implicito della nostra assemblea, ma anche un tavolo di lavoro che produrrà le delibere da votarsi nella seduta del Senato Accademico del 15 luglio e la garanzia che l’Università non intraprenda provvedimenti disciplinari e azioni legali nei confronti dei partecipanti al presidio degli ultimi 43 giorni - spiegano gli “Studenti per la Palestina” –. E un’aula verrà messa a disposizione dell’assemblea per tutta la durata del tavolo e fino alla seduta del Senato Accademico: una conquista minima rispetto alla richiesta di un’aula permanente, che tuttavia siamo stati disposti ad accettare per venire incontro alle richieste del rettore per l’apertura del tavolo. Le tende si smontano, ma l’assemblea di Giovani per la Palestina Pavia rimane più viva che mai, affinché l’istituzione della cultura universale torni a essere veramente universale e disconosca attività contro i propri princìpi. Lotteremo finché l’università non userà strumenti a sua disposizione per ostacolare i crimini umanitari israeliani, anche a tutela dei nostri colleghi palestinesi a Pavia». —

S. Bar.

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