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Conegliano, una panchina bianca per ricordare i morti sul lavoro

Conegliano, una panchina bianca per ricordare i morti sul lavoro

foto da Quotidiani locali

Anche l’associazione in memoria di Mattia Battistetti all’inaugurazione della panchina bianca (donata dalla ditta Diemmebi di Vittorio Veneto) in ricordo delle vittime su lavoro del parco Benedetti Michelangeli di Conegliano.

È intervenuta anche Monica Michielin, mamma di Mattia, il 23enne morto nel 2021 mentre si trovava al lavoro in un cantiere edile a Montebelluna.

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«Non sono morti bianche»

«Le chiamano morti bianche, ma di bianco non c’è niente, a partire dalla disperazione nostra e di tutti quelli che vivono queste tragedie - ha detto mamma Monica Michielin - anche vivere l’iter processuale è difficilissimo, il 13 gennaio 2025 è fissata la nona udienza. Nel caso di Mattia il caso si è delineato con cause di negligenza. La giustizia deve arrivare, stiamo combattendo per questo».

Alla cerimonia che si è tenuta il 28 giugno nel parco del quartiere di Monticella hanno preso parte anche diversi esponenti di Comune, Provincia, Regione, Parlamento, oltre ai rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni civili, combattentistiche e d’arma.

«L’articolo 1 della Costituzione dice che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro - ha affermato la deputata di Fratelli d’Italia, Marina Marchetto Aliprandi - mi vengono i brividi pensando che ogni giorno ci sono tre morti sul lavoro. Questo non dev’essere solo il giorno del ricordo, ma anche dell’auspicio, della volontà. Tutti possiamo fare la nostra parte. Voglio esprimere vicinanza, anche istituzionale, alla famiglia Battistetti».

Il sindaco Fabio Chies ha fatto un plauso all’impegno della famiglia Battistetti e dell’associazione, per tutte le iniziative che sta portando avanti e per come tiene alta l’attenzione su questo tema, che è di grande attualità, e i dati purtroppo non sono positivi.

Il sindaco: un impegno che salva

Erano presenti alcuni soci e amici dell’associazione con magliette e striscioni che recitavano le scritte “Morire di lavoro non è una fatalità”, “Basta morire di lavoro”, il sindaco ha ringraziato per l’importante opera di sensibilizzazione che stanno portando avanti.

«Questa panchina non deve essere fine a sé stessa - ha aggiunto il primo cittadino - quanto un punto di riferimento, che faccia pensare, come state facendo voi, non abbiamo dati, ma credo che l’impegno della vostra associazione abbia salvato qualcuno, anche solo pensando a un imprenditore che ha fatto fare un controllo in più o che ha fatto fare un corso in più».

«Ora interventi concreti»

«Ci auguriamo davvero di rivedere le istituzioni impegnate ancora con azioni concrete al fianco di chi lotta contro l'ingiustizia degli omicidi sul lavoro - si legge in una nota del circolo coneglianese di Rifondazione Comunista, che era presente con i suoi rappresentanti - Troppo spesso abbiamo sentito parlare di tragica fatalità, incidente, disattenzione del lavoratore...fino alle dichiarazioni esplicite di colpevolizzare le vittime come quelle del datore di lavoro di Sing Satnam (il bracciante agricolo morto nei giorni scorsi): “È stata una leggerezza dell'operaio, costata cara a tutti". Continua il nostro impegno per ribadire che le responsabilità ci sono, che vanno stabilite con pene certe, che la prevenzione si fa con più controlli e con sanzioni severe per chi non rispetta le norme di sicurezza».

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