World News

Belluno, scatta il piano caldo: task force dell’Ulss per proteggere 30mila anziani

Giornata da bollino rosso il 28 giugno in provincia di Belluno per il caldo.

Secondo il bollettino dell’Arpav, infatti, le temperature elevate creeranno un intenso disagio fisico, facendo scattare l’allerta tra tutti i servizi sanitari e sociali dell’Ulss 1 e del territorio coinvolti nella gestione delle persone più fragili.

Viene così attivato il cosiddetto Piano caldo, che prevede tutta una serie di attività per prevenire – ma anche curare – i problemi che sorgono per le alte temperature.

A rischiare di più con il caldo sono i quasi 30 mila over 75 bellunesi, oltre agli eventuali turisti e ai bambini piccoli.

Il caldo e gli anziani

Il caldo è nemico degli anziani.

«Ogni anno con il caldo registriamo un aumento del 15-20% di ricoveri di anziani negli ospedali per vari motivi. Tra questi anche la difficoltà a gestire le terapie farmacologiche», precisa il primario della Geriatria di Belluno, Gianfranco Conati, che ricorda come la maggior parte degli anziani in provincia deve gestire ogni giorno dalle 8 alle 10 pastiglie: dagli antibiotici agli ipertensivi, dai sedativi ai diuretici fino agli antipsicotici.

«E questo non è facile, perché i farmaci devono essere conservati a una temperatura massima di 25 gradi altrimenti si modificano creando ulteriori problemi di salute a chi li assume. Per questo consiglio di conservare i farmaci in un luogo fresco, anche in frigo. Anche quando si viaggia in auto sarebbe opportuno portarli all’interno di una borsa termica».

Per gli anziani è attivo al Pronto soccorso un percorso ad hoc.

Importante poi è bere molta acqua.

«L’anziano non sente la sete, ma se non si beve il sangue è più concentrato e si rischiano trombosi, ictus o problemi respiratori».

Il caldo e i bambini

Anche per i bambini il caldo può essere pericoloso.

«Il corpo di un bimbo è composto da molta acqua, ma come l’anziano i piccoli non sentono lo stimolo della sete. Per questo motivo è importante idratarli poco e spesso soltanto con acqua, evitando bevande zuccherate o gasate», precisa il referente dei pediatri di libera scelta territoriale Gianpaolo Risdonne, il quale lancia l’allarme per i bambini tra 0 e 4 anni, quelli maggiormente a rischio di colpi di calore.

«In estate i bambini sono più soggetti a gastroenteriti per la cattiva conservazione dei cibi», aggiunge Risdonne.

«I neonati fino a sei mesi non vanno mai esposti al sole, mentre i bimbi più grandi devono essere protetti con le creme, ma non devono stare al sole nelle ore più calde».

E poi un consiglio ai genitori: «Non lasciate neanche per un minuto i bambini in auto: anche con 20-22 gradi esterni l’auto in poco tempo può raggiungere i 40-50 gradi e un bambino all’interno rischia la morte in pochi minuti».

La centrale operativa territoriale

A coordinare l’attività di tutti i servizi sul territorio è la centrale operativa territoriale (Cot), che gestisce il collegamento tra ospedale-territorio e paziente durante tutto l’anno, come ha spiegato Deborah Tormena, infermiera coordinatrice della Cot.

«Monitoriamo i pazienti in assistenza domiciliare, ma ci incarichiamo anche di trovare un posto in ospedale di comunità o in hospice a seconda delle esigenze ad anziani che non possono essere dimessi a domicilio. Siamo attivi sette giorni su sette dalle 7 alle 21».

La Cot è composta da 11 infermieri e due assistenti sociali ed è diretta dalla ds Maria Caterina De Marco.

Nei primi sei mesi del 2024 la Cot ha seguito quasi 7 mila persone sia residenti che provenienti da altre province o regioni.

«Con il caldo inviamo ai servizi, ai volontari e alle farmacie il bollettino Arpav che segnala l’allerta».

Читайте на 123ru.net