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Vigevano, Jerkovic si presenta: «So cosa vuole Pansa da me»

VIGEVANO. Diavolerie d’oggi… grazie alle quali anche le conferenze stampa in presenza di vernissage dei giocatori rischiano di andare presto in soffitta, ovvero le dirette da remoto e, una di queste, è stata utile per conoscere e presentare ufficialmente Mihajlo Jerkovic, ala-centro, 204 centimetri, serbo di nascita, italiano di formazione, nell’ultimo anno a Chiusi con 8.2 punti e 6.1 rimbalzi a gara. Classe 1999, Jerkovic è cresciuto nel settore giovanile della Reyer Venezia, ha vestito la maglia orogranata, ma anche quelle di Udine, Cremona, Dubrava Fumir (massimo campionato croato, Nardò, Ferrara e San Severo. Jerkovic era collegato da Novi Sad, in Serbia, ma si sta laureando a Udine, ad oltre sei ore di viaggio da casa sua.

«Ho parlato con coach Pansa, ho trovato grande disponibilità e non ho avuto dubbi nell’accettare la proposta di una piazza storica che ho conosciuto venendo a giocare quest’anno con Chiusi», esordisce il nuovo giocatore della Elachem. Quanto alla sua ultima annata in Toscana, così Jerkovic: «A Chiusi la stagione non è stata facile, abbiamo lottato sempre per inseguire una salvezza sfuggitaci di poco alla fine. Mi sono sempre messo al servizio della squadra, penso di aver fatto un passo in avanti per solidità e continuità. Ora vorrei anche a Vigevano dimostrare che posso essere affidabile in categoria e per la Elachem che mi ha voluto».

La particolarità e il calore della piazza e del popolo ducale colpiscono quasi sempre i giocatori che arrivano a giocare a Vigevano. «Mi fa un grosso piacere giocare davanti a un pubblico come quello del PalaElachem. Il calore e la partecipazione forte dei tifosi sono stati fattori determinanti nel cammino positivo di Vigevano e anche nella prossima stagione per noi saranno fondamentali, soprattutto nelle gare tirate punto a punto».

Quanto al prossimo campionato, Jerkovic riflette: «Sono curioso di capire che stagione sarà con una formula nuova, come si attrezzeranno le squadre che si sono salvate la scorsa stagione. Sarà un campionato molto impegnativo sul piano fisico e pure emotivo, alzare il livello tecnico era un chiaro obiettivo della riforma e credo sia già stato raggiunto».

Poi si descrive più in dettaglio: «Con coach Pansa ho già parlato, so cosa si attende da me. La sua fiducia mi ha colpito e convinto. Non mi spaventa giocare anche minuti da centro, l’ho già fatto, se serve lo farò con piacere mettendo a disposizione della squadra il mio dinamismo. Amo sfruttare i miei punti forti rispetto ad altri numeri quattro del campionato, in particolare dinamismo e gioco in post basso. Voglio migliorare ancora al tiro, soprattutto posso dare una grossa mano in difesa, mi piace molto ed è l’aspetto più importante da cui parte tutto». Ieri non c’era Marino Spaccasassi, di sicuro alle prese con “call” e video, sempre diavolerie d’oggi, per completare al meglio la rosa. —

Fabio Babetto

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