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Alle 3 di notte la piena raggiunge Ivrea, di nuovo sotto via delle Rocchette

IVREA. Il fragore terrificante del muro d’acqua in corsa dalla Valle d’Aosta ha cominciato ad avvicinarsi al centro di Ivrea attorno alle tre di notte. Oltre tre metri cubi d’acqua al secondo, tre e mezzo per la precisione. È stato allora che la Dora ha allagato via delle Rocchette. Ad andare sotto è stata la prima parte della strada su cui si affacciano le abitazioni fronte fiume dove abitano 6 famiglie, il tratto più basso.

Via le auto in fretta e furia

Alle 3 di notte l’idrometro a Tavagnasco misurava 3 metri e 24 sopra il livello di guardia, dopo le 7 di domenica 30 giugno 3,04. Nella notte, attorno alle 4,30, ecco il culmine dell’ondata di piena con l’idrometro a registrare il livello 3,32. Il comandante della polizia municipale Paolo Molinario era presente sul ponte vecchio di Ivrea; aiutato dagli alpini monitorava la piena della Dora e avvisava di mettere in salvo le automobili parcheggiate lungo l’argine, ma buona parte dei proprietari aveva già provveduto in autonomia a farlo, memori di altre innumerevoli volte dopo la terribile alluvione del 2000 e prima ancora del 1993.

Danni al canoa club

Allo Stadio del canoa club qualche paratia ha ceduto; nell’ultima parte la potenza dell’acqua ha addirittura sradicato cavi, pali e porte, e ora rischiano anche le assi vicino allo scivolo. Molti alberi in balia della corrente si sono fermati lungo le paratie della Dora verso la centrale idroelettrica, detriti che andranno rimossi per evitare pericolosi effetti diga.

Una soluzione per le case “indifendibili”

Ieri alle 18 il sindaco Chiantore è tornato in via della Rocchette con il capo delle Manutenzioni, Giuseppe Testa, e Paolo Molinario. Operativa una ditta specializzata nella rimozione del fango lasciato dal fiume, una volta rientrato nel suo letto: si è trattato di eliminare uno strato misto a detriti di una ventina di centimetri nella previsione di riaprire la strada entro sera, cosa poi accaduta. Chiantore ha ringraziato la squadra, ripercorrendo le ultime ore vissute da Ivrea, per proiettarsi su quello che farà già questa mattina: riaccendere i riflettori sulla precarietà di via delle Rocchette, che quando la Dora rischia di esondare lì è fuori discussione che succederà in un punto preciso.

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«C’è un angolo che ci preoccupa, in particolare – ha spiegato – Sappiamo che in via delle Rocchette manca la base di roccia necessaria a un’eventuale arginatura. Ma non può accedere tutto questo ogni volta. Ho scritto all’assessore Gabusi perché venga qui a fare un sopralluogo, serve un punto della situazione anche con Aipo. Insomma, va trovata una soluzione». L’argine destro della Dora all’altezza del Borghetto era stato reso a prova di alluvione duecentennale grazie a trecento metri di barriera semovibile fissata a un sistema di pali in calcestruzzo. Era stato un progetto da un milione e 600mila euro finanziato da Regione ed Aipo, giunto al termine 8 anni fa, che però lasciava scoperte le prime 5-6 case, definite all’epoca indifendibili proprio per una questione morfologica.

Tregua poi di nuovo pioggia

Da Arpa Piemonte l’ultimo bollettino di Previsione delle piene fluviali descrive un quadro in via di normalizzazione, con una portata generale dimensionata a 693 metri cubi al secondo e con un livello sensibilmente al di sotto del piano di campagna. Bassa probabilità di fenomeni di esondazione, quindi, ma occorre prestare attenzione all’evoluzione della situazione.

Cosa che rinvia alle previsioni del tempo elaborate sempre da Arpa Piemonte per le prossime ore. E si scopre che non è finita.

È prevista una tregua temporaneamente soleggiata tra lunedì e le ore diurne di martedì. Ma già dalla serata di martedì, un nuovo passaggio di aria fredda in quota dalla Francia al nord-Italia, dovrebbe portare un nuovo moderato peggioramento per mercoledì, con associato calo termico, e rovesci sparsi, deboli localmente moderati, sui settori montani e pedemontani.

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