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Francia, Tajani: “Collaboreremo con Bardella se vincerà: Von der Leyen apra ai Conservatori”

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Tajani conferma la stabilità dell’Italia e indica una nuova via all’Europa. L’Italia sarà amica della Francia anche se a vincere se il Rn, mentre Ursula von der Leyen deve aprire il recinto della sua maggioranza ai Conservatori europei. E’ il senso dell’intervista rilasciata da Antonio Tajani, vice premier e ministri degli esteri e segretario nazionale […]

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Tajani conferma la stabilità dell’Italia e indica una nuova via all’Europa. L’Italia sarà amica della Francia anche se a vincere se il Rn, mentre Ursula von der Leyen deve aprire il recinto della sua maggioranza ai Conservatori europei. E’ il senso dell’intervista rilasciata da Antonio Tajani, vice premier e ministri degli esteri e segretario nazionale di Forza Italia al Corriere della Sera.

Tajani: “A Parigi  saranno decisivi i repubblicani”

Nell’intervista al quotidiano di via Solferino, il leader di Forza Italia a proposito delle elezioni francesi dice che, “Se il mio omologo apparterrà al partito della Le Pen, mi confronterò con lui. Ma aspettiamo il secondo turno. Il nostro interlocutore principale, i Republicains, saranno decisivi. Lo ripeto: serve un’Europa stabile. E serve a tutti”.

“In Europa bisogna aprire ai Conservatori”

Sulle dinamiche europee il titolare della Farnesina, che è anche uno dei rappresentanti più importanti del PPE, ha le idee chiare: “Ho protestato perché si doveva dare più ascolto alle nostre istanze, e ho precisato che non avremmo accettato una apertura ai Verdi, perché siamo per una terza via tra il fondamentalismo e il negazionismo climatico, la via della salvaguardia sociale ed economica dei posti di lavoro. E ho detto, e fino al 18 lavorerò per questo, che bisogna aprire ai Conservatori dei quali è leader Meloni se si vuole avere la certezza che von der Leyen venga votata. Sempre per il principio della stabilità, è bene che la maggioranza che la sosterrà sia ampia e certa”.

“Gli equilibri europei e la stabilità italiana”

Tajani nell’intervista al Corriere continua affermando che, “La variabile anti-destra in alcuni settori è condizionante, ma io dico che il governo italiano non è solo composto da esponenti dei Conservatori o di Id come la Lega: ci siamo noi di FI, io che sono stato 22 anni vicepresidente del Ppe, siamo la seconda forza della coalizione, diamo equilibrio al governo e siamo pienamente affidabili. La nostra garanzia è forte. È un grave errore non averne tenuto conto. Accade perché, a differenza del passato, purtroppo mancano grandi leader che sappiano prendere in mano queste trattative”.

“Con Giorgia grande sintonia. Fitto? Perfetto per fare il Commissario”

Il ministro degli esteri ribadisce che, “L’Italia ha diritto ad avere un ruolo importante: è Paese fondatore, il secondo per manifattura, il terzo per potenza economica. Non può non avere un commissario di peso e un vicepresidente” e sul possibile nome di Raffaele Fitto è chiaro: “ll commissario deve avere determinate caratteristiche: conoscere la macchina di Bruxelles, essere conosciuto e capace di passare le audizioni. Fitto ha tutti questi requisiti”.

Sulle mosse possibili di Giorgia Meloni Tajani sottolinea che, “Lei è la leader dei Conservatori e non le dico cosa deve fare. Non si entra in un partito così, come fosse un gioco. Ci sono storie, valori, appartenenze, origini. Ognuno ha il suo Dna. Oggi conta solo che l’Europa sia forte e stabile”, mentre in risposta all’attacco di Vittorio Feltri che lo aveva rimproverato di avere votato von der leyen è caustico: “Ho avuto due maestri, Berlusconi e Montanelli, non ne ho bisogno di altri”.

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