“Beryl sarà terribile, aspettiamo il mostro”: le isole dei Caraibi si preparano all’impatto dell’uragano. “Mai così forte a giugno”
Barbados, Grenada, Santa Lucia, Tobago, Saint Vincent e Grenadine: i Caraibi sudorientali si preparano ad essere investiti dall’uragano Beryl, il primo del 2024 e il più potente mai registrato a giugno. In genere fenomeni dell’intensità di Beryl non si manifestano prima dell’11 agosto, data di riferimento per l’individuazione del primo uragano. Migliaia di persone hanno trovato rifugio in case e in luoghi pubblici. “Sarà terribile”, ha dichiarato Ralph Gonsalves, primo ministro di St. Vincent e Grenadine, esortando la popolazione a rimanere in casa “e ad aspettare questo mostro“. “Non è uno scherzo” ha aggiunto Gonsalves, ricordando la devastazione causata dagli uragani del passato. In un discorso alla nazione pronunciato dalla sua residenza ufficiale, Gonsalves ha detto che avrebbe cercato rifugio nel suo seminterrato. “Il tetto potrebbe non sopravvivere a venti a 241 km orari. Mi sto preparando a scendere”. Nella mattinata di lunedì Beryl si trovava a 100 chilometri a est di Grenada, con venti massimi sostenuti di 215 chilometri all’ora, e si muoveva verso ovest-nord-ovest a 31 km/h. Beryl – ha sottolineato l’esperto di uragani Sam Lillo – ha impiegato solo 42 ore per passare da una depressione tropicale a un grande uragano, un’impresa compiuta solo altre sei volte nella storia degli uragani nell’Atlantico, e con il 1° settembre come prima data precedente. Tra i vari record di Beryl anche il fatto che ha segnato il punto più a est in cui si è formato un uragano nell’Atlantico tropicale a giugno, battendo un record stabilito nel 1933.
Decine di voli sono stati cancellati in tutta la regione, riporta la Bbc. Ieri sera l’uragano è stato classificato di categoria 4, ma in seguito i suoi venti sono leggermente diminuiti (a un massimo di 195 km orari) ed è stato declassato passando di nuovo alla categoria 3. Il Centro nazionale uragani statunitense ritiene probabile che le fluttuazioni di forza continuino, ma ha avvertito che alcune aree di quelle 6-7 isole (sul fronte più esterno verso l’Atlantico tra quelle caraibiche) dovrebbero prepararsi a “danni potenzialmente catastrofici dovuti al vento”. Beryl, secondo gli esperti, potrebbe portare ad un innalzamento del livello del mare – fino a quasi 3 metri – nelle aree costiere, con la creazione di onde particolarmente violente. L’allerta si estende verso ovest fino alla costa Sud di Haiti e di metà della Repubblica Dominicana.
Nelle isole in allerta si sono presentate scene come le lunghe file che si sono formate nelle stazioni di servizio e nei negozi di alimentari delle Barbados: migliaia di persone si trovavano sull’isola delle Piccole Antille per la finale della Coppa del Mondo Twenty20, il più grande evento di cricket. La prima ministra Mia Mottley ha sottolineato che che non tutti i fan sono stati in grado di partire e che “alcuni di loro non hanno mai attraversato una tempesta prima”. “Abbiamo dei piani per prenderci cura di loro” ha assicurato la premier.
Si prevede sarà una stagione degli uragani superiore alla media, che va dal 1 giugno al 30 novembre nell’Atlantico. La National Oceanic and Atmospheric Administration prevede che la stagione degli uragani del 2024 sarà probabilmente ben al di sopra della media, tra 17 e 25 tempeste nominate. Le previsioni prevedono fino a 13 uragani e quattro uragani maggiori. Una stagione media degli uragani nell’Atlantico produce 14 tempeste nominate, sette delle quali uragani e tre uragani maggiori.
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