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Il cinque per mille nel Veneziano, svetta Banca degli Occhi

La Fondazione Banca degli Occhi di Mestre in vetta alla classifica del Veneziano per gli importi donati dai contribuenti attraverso il 5 per mille. Lo scorso anno sono stati 7.593 i cittadini-contribuenti che, contestualmente alla dichiarazione dei redditi, hanno fatto arrivare nelle casse della Fondazione oltre 312 mila euro.

Al secondo posto l’ente filantropico Madonna di Fatima, con 10.929 persone che hanno donato 244.725 euro; al terzo l’Avapo, l’associazione mestrina di assistenza e supporto domiciliare oncologico scelta da 3.166 persone per un totale di 107.972 euro.

Tra i Comuni i maggiori beneficiari sono San Donà, Martellago e Mira, che precedono la Regione: tutti attorno ai 15 mila euro. A fianco l’elenco completo.

Banca degli Occhi, la più sostenuta

«Ringraziamo tutti i cittadini che hanno scelto di sostenere la ricerca sulle malattie oculari con la loro firma, un gesto concreto e determinante per molti studi che stiamo portando avanti. Un gesto che ci consegna una grande responsabilità, che ciascuno di noi vive con grande riconoscenza» afferma Diego Ponzin, direttore sanitario di Fondazione Banca degli Occhi del Veneto «Grazie al 5 per mille possiamo investire in progetti contro patologie rare dell'occhio, sperimentare nuove tecniche per malattie come il cheratocono che colpisce i giovani, e cercare nuove strade per le patologie dei nostri anziani, un problema sempre più invasivo, che mina l'autonomia e stravolge la vita».

«È la conferma dell’apprezzamento per la nostra presenza sul territorio» commenta Stefania Bullo, presidente dell’Avapo «Un servizio di affiancamento del malato e della famiglia dal momento della diagnosi, un momento sempre destabilizzante per tutti. Noi operiamo attraverso i servizi domiciliari, ma anche con il supporto psicologico e istituzionale e con l’accompagnamento all’ospedale. Un servizio, quest’ultimo, che da un paio d’anni abbiamo esteso anche alla Pediatria, verso gli ospedali della nostra Usl e quello di Padova».

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Care to action

Care to action è una ong con sede a Mestre che opera in India dal 1991 e che proprio in questi giorni ha una parte del team in loco per valutare sul campo i progetti avviati. «Lavoriamo soprattutto con i bambini» spiega Giovanna Mantegazzini, responsabile per la comunicazione «per garantire loro il diritto all’istruzione. E poi con le donne che si trovano in situazioni difficili: forniamo strumenti di lavoro, che possono essere un carrettino piuttosto che una macchina da cucire. E stabiliamo rapporti con le comunità degli intoccabili, con quelle tribali nella foresta e con le comunità rurali del posto. Attraverso i progetti di sostegno a distanza, poi, in questi anni abbiamo supportato oltre 20 mila bambini».

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