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La Commissione Ue dà il via libera ufficiale alla vendita di Ita Airways ai tedeschi di Lufthansa. Giorgetti: “Successo del governo”

La Commissione Ue dà il via libera ufficiale alla vendita di Ita Airways ai tedeschi di Lufthansa. Giorgetti: “Successo del governo”

È ufficiale il via libera della Commissione Ue all’operazione Lufthansa-Ita Airways. Dopo lunga e sofferta trattativa, il semaforo verde di Bruxelles consente alla compagnia tedesca di rilevare il 41% di quella italiana con la prospettiva di salire al 100% nei prossimi anni. I tedeschi assumeranno però sin da subito la gestione operativa del piccolo vettore […]

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È ufficiale il via libera della Commissione Ue all’operazione Lufthansa-Ita Airways. Dopo lunga e sofferta trattativa, il semaforo verde di Bruxelles consente alla compagnia tedesca di rilevare il 41% di quella italiana con la prospettiva di salire al 100% nei prossimi anni. I tedeschi assumeranno però sin da subito la gestione operativa del piccolo vettore italiano sorto dalle ceneri di Alitalia. Lufthansa verserà all’inizio 325 milioni di euro partecipando ad un aumento di capitale.

Non chiamiamola fusione o nozze, due unioni che presuppongono una equiparazione tra le due parti coinvolte. Qui si tratta invece dell’acquisizione da parte di una delle più grandi compagnie del modo di un piccolo vettore regionale o poco più. Qualche bandierina simbolica verrà concessa agli italiani e al governo (al momento titolare al 100% della compagnia) ma, di fatto, i cieli italiani vengono appaltati ai tedeschi. Non che sia necessariamente un male visti i risultati che, da tanti anni, sono contraddistinti da perdite di bilancio. Alitalia prima e Ita poi sono costatate ai contribuenti italiani una quindicina di miliardi di euro. Inutile a questo punto rimuginare ancora sulla lunga catena delle responsabilità visto che dalla politica ai manager fino ai sindacati, nessuno può dire di non aver avuto, prima o dopo, un ruolo nel tracollo. Ora si volta pagina dopo i tentativi naufragati con Air France Klm nel 2007 e la fallimentare operazione con Ethiad sotto l’egida del governo Renzi.

Per ottenere l’ok dell’Antitrust europeo Lufthansa ha dovuto fare parecchie concessione su slot e rotte. Nello specifico i nodi hanno riguardato una quota di mercato troppo ampia a Milano-Linate, una situazione di monopolio su alcune rotte di corto raggio tra Italia e Germania, Austria, Svizzera e Belgio, e la riduzione della concorrenza nei collegamenti tra Fiumicino e il Nord America. Alla fine a Linate le parti cederanno 15-17 coppie di slot, pari a 30-34 voli giornalieri tra andata e ritorno, con la garanzia che almeno un altro vettore possa non solo subentrare a Lufthansa ma anche stabilirsi in maniera più strutturata nello scalo milanese. Poi almeno una rivale dovrà subentrare per tre anni nelle rotte di corto raggio problematiche verso l’Europa centrale. E anche su quelle a lungo raggio da Fiumicino verso Chicago, Washington, San Francisco e Toronto in Canada è previsto l’ingresso di una concorrente che possa offrire voli diretti per contenere i costi dei biglietti.

Si è molto malignato sull’atteggiamento della commissaria Margrethe Vestager, titolare del dossier, molto vicina al presidente francese Macron. In effetti la pratica è stata gestita con un’insolita puntigliosità e non è un mistero che Parigi (Air France) non veda con favore l’ingresso in forze dei tedeschi sul mercato italiano. Il deludente risultato alle elezioni europee del partito di Marcon potrebbe aver favorito il via libera finale. “Abbiamo valutato con molta attenzione” l’operazione Ita-Lufthansa, “era necessario evitare che i passeggeri finissero per pagare di più o ritrovarsi con servizi di trasporto aereo minori e di qualità inferiore su determinate rotte in entrata e in uscita dall’Italia. Il pacchetto di rimedi proposto da Lufthansa e dal Mef risponde pienamente alle nostre preoccupazioni in materia di concorrenza garantendo che rimanga un livello sufficiente di pressione concorrenziale su tutte le rotte pertinenti”, ha detto oggi Vestager.

Secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti “Ita nasce per mettere fine agli aiuti di Stato alla compagnia nazionale e questo è un altro grande risultato perché Ita e Lufthansa non avranno bisogno di aiuti di Stato”. “Oggi chiudiamo una storica e annosa vicenda, quella del vettore nazionale e poi Ita, questo è un successo per questo governo, un successo italiano, europeo e tedesco, anche rispetto ad un durissimo negoziato. La soluzione positiva avviene con un operatore come Lufthansa che ci conforta e consente di sviluppare il traffico aereo da e per l’Italia, di sviluppare l’economia italiana, Roma diventerà l’ hub di riferimento per l’America e l’Africa“, ha aggiunto il ministro.

“È stata un’operazione guidata dalla logica perché l’Europa per poter competere nel mercato mondiale ha bisogno di rafforzarsi. Un gruppo già forte entra in un mercato già importante a livello industriale. È una operazione a favore del mercato e non una operazione che va a ridurre il mercato”, commenta il presidente di Ita, Antonino Turicchi.

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