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Morto il professor Roberto Di Minin: è stato sindaco di Moimacco dal 1980 al 1992

MOIMACCO. Se ne è andato all’età di 76 anni, vinto da una malattia contro la quale lottava da tempo, il professor Roberto Di Minin, figura conosciutissima nel Cividalese per il lungo ruolo di docente di matematica e fisica al liceo scientifico del Convitto nazionale Paolo Diacono – dove aveva rivestito, all’inizio degli anni Duemila, anche l’incarico di collaboratore del dirigente scolastico – e per l’impegno politico: è stato infatti sindaco di Moimacco, il suo Comune, dal 1980 al’92.

In entrambi i contesti ha lasciato il segno, soprattutto per la forte spinta all’innovazione, frutto di un marcato e pionieristico interesse per le nuove tecnologie, maturato in anticipo sui tempi.

Lo conferma l’ex dirigente del Cnpd Oldino Cernoia, cui Di Minin fece da spalla, nelle vesti di quello che ante riforma della scuola era il vicepreside: «Molte delle progettualità avviate dal Convitto nel campo dell’innovazione digitale – testimonia Cernoia – sono state gestite direttamente dal professore, che nella materia era ferratissimo. Prima di diventare mio vice – conferma quindi – era stato docente di matematica e fisica. Successivamente ha appunto iniziato a collaborare con la dirigenza, portando avanti tantissime iniziative di sviluppo: era un grande esperto delle moderne tecnologie, settore che lo affascinava e appassionava. A livello umano e professionale era estremamente disponibile, dimostrando totale abnegazione nelle situazioni che necessitavano della sua presenza e di un suo intervento. Determinanti, fra l’altro – conclude Cernoia –, pure le competenze in ambito amministrativo, maturate nel corso del periodo vissuto da sindaco di Moimacco».

Erano gli anni Ottanta: Di Minin restò alla guida del Comune per più di due mandati, lasciando poi per ragioni di carattere familiare. Andava a scuola e al termine dell’attività didattica si spostava in municipio per gli adempimenti quotidiani: attentissimo alle esigenze in campo viabilistico, nel settore dell’illuminazione pubblica e dei servizi scolastici, «lasciava trasparire la sua devozione al ruolo», racconta l’attuale primo cittadino, Enrico Basaldella, per inciso nipote di Roberto Di Minin.

«Per me – commenta – è stato fonte di ispirazione nell’incarico che assolvo. Non ho avuto la possibilità di confrontarmi al riguardo con mio padre, che è stato a sua volta sindaco di Moimacco (dopo Di Minin) ma che è mancato troppo presto: l’ho fatto con mio zio, che era legatissimo alle vicende del paese. Anche negli ultimi tempi, quando la malattia gli impe

diva ormai una partecipazione attiva, il suo interesse per la realtà locale era vivo, acceso».

Commosso il ricordo della vicesindaco Franca Bassetti, capo ufficio dell’area amministrativa nel periodo in cui Di Minin era ai vertici dell’ente: «Ha guidato la comunità in una fase difficile, con impegno, competenza, professionalità e rispetto per i cittadini. Il rapporto umano per lui era importante: c’erano collaborazione e condivisione delle problematiche, che venivano affrontate insieme».

I funerali del professore, che aveva insegnato pure all’Istituto tecnico agrario di Cividale e che lascia la moglie Bruna e i figli Alberto, ordinario alla Sant’Anna di Pisa, e Giulio, ricercatore in Svizzera, saranno celebrati venerdì 5 luglio, alle 10.30, nella chiesa di Moimacco.

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