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Nuovo ospedale intitolato a Tina Anselmi, 9 mila firme in un giorno

Nuovo ospedale intitolato a Tina Anselmi, 9 mila firme in un giorno

foto da Quotidiani locali

Ha superato le 9 mila firme in 24 ore la petizione lanciata sulla piattaforma online Change.org per intitolare il nuovo ospedale a Tina Anselmi. A lanciare l’appello online che ha raccolto centinaia di adesioni in pochi giorni, Sonia Biasi, una pensionata e artista del capoluogo veneto da sempre interessata alle questioni di genere. “Ci sembra giusto che la collettività locale partecipi alla scelta della intitolazione del nuovo ospedale, uno dei più grandi di Italia - si legge nel testo dell’appello online - vogliamo che la struttura abbia un nome appropriato, pertinente e significativo”. Da qui il nome di Tina Anselmi, prima donna ad essere nominata Ministro della Repubblica nel 1976 e fortemente impegnata nelle storiche battaglie per i diritti delle donne e la parità dei sessi. Ma è soprattutto lo storico contributo della parlamentare eletta nelle file della Democrazia Cristiana sulla riforma di introduzione del Servizio Sanitario Nazionale che ha orientato la scelta di chi ha lanciato la petizione online.

Assegnare nomi di donne

“Sono convinta - spiega la promotrice dell’iniziativa Sonia Biasi - che assegnare alle vie, alle piazze e ai monumenti nomi di donne illustri sia utile per informare le giovani donne che artiste, scienziate, letterate ci sono sempre state anche quando era veramente difficile per le donne emergere”. Questo nome viene quindi considerato un importante omaggio per chi ha contribuito all’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, oltre che un doveroso riconoscimento per la tradizione eccellenza della medicina padovana. “Ci piace - conclude il testo - che quel nome possa essere, per una volta, un nome di donna e di una donna che ha lasciato un segno incisivo nella vita politica e nell’impegno sociale, a livello locale e nazionale”.

La sfida con San Leopoldo

Nei mesi scorsi però è nato anche un comitato che chiede l’intitolazione dell’ospedale di Padova Est a San Leopoldo Mandic, il frate dei miracoli che ha vissuto a Padova nel primo Novecento, patrono dei malati di cancro. A sostenere la candidatura, oltre alla figura del Rettore del Santuario fra Flaviano Guisella, insieme a Bruno Bandoli e Mario Angi del comitato promotore, ci sarebbero anche una dozzina di medici, tra cui Raffaele De Caro, Matteo Bevilacqua, Giampiero Avruscio, Firmino Rubaltelli, Franco Pattaro e Leonardo Punzi.

«Questa iniziativa in realtà nasce nel 1988, quando è cominciato il percorso che poi ha portato San Leopoldo ad essere proclamato patrono dei malati di tumore – aveva spiegato fra Flaviano qualche mese –. È da allora che è iniziato un tragitto che oggi ci porta qui. I motivi per cui si chiede che venga intitolato a San Leopoldo Mandic sono legati alla grande devozione popolare che c’è attorno a lui. È una figura che ha sempre riscosso affettuosa simpatia, non solo in ambiti religiosi, per la sua umanità, particolare vicinanza ed efficace intercessione per i malati e i sofferenti»

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