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Muggia, lo storico bagno Gabriele riapre dopo le mareggiate 

MUGGIA Anche l’ultimo tra gli stabilimenti balneari della costa giuliana è pronto ad aprire ombrelloni, sdraio e lettini. Parliamo del bagno Gabriele, per decenni meta fissa dei triestini che sceglievano Muggia per andare al mare.

Lo storico impianto di punta Sottile tornerà in funzione, dopo essere stato funestato dalle mareggiate novembrine dello scorso anno, che avevano danneggiato pesantemente strada per Lazzaretto, arteria che mette in collegamento Muggia con il confine. Conseguenze si erano avute anche per la piattaforma a mare, simbolo stesso del caratteristico bagno risalente al 1911.

Quindi sabato 6 luglio, come confermato dal titolare Sabino Taccardi, si riapre dopo lunghi lavori di rifacimento e ristrutturazione. «I prezzi non sono aumentati – dice Taccardi – e sono quelli del 2023».

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Il bagno Gabriele si trova in posizione rialzata rispetto alla linea di costa e tramite un ponte è collegato alla palafitta sul mare che permette un facile e immediato accesso al mare. Dispone di ristorante interno, parcheggio per auto e moto, spogliatoi, docce e giochi per bambini. È possibile starsene all’ombra degli alberi oppure al sole sulla palafitta.

Quest’anno lo stabilimento soffierà ben centotredici candeline. La struttura risale, come detto, al 1911, anno in cui Giovanni de Almerigotti aveva ereditato dal padre Giuseppe un patrimonio che si estendeva per 35 mila metri quadrati lungo tutta punta Sottile.

La clientela che frequentava il bagno apparteneva all’alta borghesia e alla nobiltà triestina. Acquistato nel 1939 dalla famiglia Vidali, nello stesso anno, poco prima dell’esplosione del secondo conflitto mondiale, fu requisito dalla Guardia di finanza. Successivamente venne confiscato dai militari nazisti arrivati a Trieste nel 1943. Nel dopoguerra, il bagno divenne buen retiro dei due governatori del Governo militare alleato, con l’americano Thomas Winterton che pare vi arrivasse in motoscafo.

Poi la proprietà tornò di nuovo alla famiglia Vidali fino ai primi anni Novanta. Lo stabilimento tornò a crescere di popolarità, con la presenza di alcuni sportivi illustri, tra i quali il “Paron” Nereo Rocco e il ct degli Azzurri, Ferruccio Valcareggi.

Poi nel 1992 la gestione passò Furio Curiel e infine nel 1997, Sabino Taccardi e la moglie acquistarono lo stabilimento messo all’asta, dopo una disastrosa gestione conclusasi con un fallimento.

Tra le particolarità, si trova la campana, pare proveniente da una nave inglese affondata nei pressi dello stabilimento, che da oltre un secolo alle 18.45 suona per avvisare i clienti della chiusura del bagno. Altra caratteristica dello storico bagno muggesano è l’”obelisco”, in realtà un dromo, punto di riferimento per far riconoscere la costa ai naviganti, che aveva anche la funzione, assieme ad altri due ormai scomparsi, di orientare le alzate dei cannoni, per permettere all’artiglieria del sovrastante forte Olmi di bombardare le navi in avvicinamento. Il dromo diventò riferimento per il “miglio lanciato” nelle prove di velocità dei motori delle navi varate dal cantiere San Rocco. Documentata anche la presenza di un faro, distrutto nel 1944.

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