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I sogni dell’esordio e del ritorno in A: le canottiere del cestista Cavaliero in moostra al museo Its Arcademy

«L’orgoglio di questa città è il mio orgoglio». Con queste parole l’ex cestista Daniele Cavaliero descrive il suo amore per Trieste, e spiega perché ha deciso di partecipare a un’iniziativa che potrebbe parere un po’ insolita, per uno sportivo.

L’atleta ha infatti messo a disposizione due sue storiche magliette affinché vengano esposte nel museo della moda contemporanea Its Arcademy, nell’ambito della mostra “Le molte vite di un abito”.

«Queste maglie – spiega Cavaliero – rappresentano un cerchio che si chiude. Quella rossa appartiene alla mia prima stagione da professionista nella Pallacanestro Trieste: ero un ragazzino di 16 anni, e non ero ancora abbastanza bravo per la serie A. Però avevo un allenatore, Luca Banchi, propenso a far crescere i giovani. Ricordo ancora quando, nel secondo quarto di una partita, mi chiamò per entrare in campo. Io ero seduto vicino al massaggiatore e restavo lì, incredulo, letteralmente come se stessi sognando… fu la mia prima volta in serie A».

Poi, nel 2004 la società sportiva fallisce, la squadra retrocede in serie B2 e Daniele deve proseguire il suo percorso in altre squadre.

«Però – sottolinea lo sportivo alabardato – in piazza Unità promisi ai nostri tifosi che un giorno sarei tornato qui e avrei aiutato la squadra a rientrare in serie A. E così è stato: a 33 anni sono tornato a Trieste e nel 2018 abbiamo vinto il campionato. La maglia bianca è quella che indossavo nella partita di finale che ci ha riportati finalmente in serie A dopo tanti anni».

Ma qual è il rapporto di Daniele con la moda? «La guardo da lontano», sorride l’ex cestista, aggiungendo che «però ammiro chi sa portare un abito con stile. E poi, vado fuori di testa per il talento!».

E proprio nel talento, secondo Cavaliero, risiede il parallelismo tra il mondo della moda e quello dello sport.

«Guardando i grandi giocatoridi pallacanestro – dice Daniele – mi sono accorto che ci sono due tipi di talento: ci sono cestisti che fanno le loro mosse in maniera conscia e altri che seguono il puro istinto. Eppure, viene comunque fuori un capolavoro. Lo sport, come l’arte, è l’espressione di un talento: che sia costruito, o che rappresenti la parte più folle del giocatore, alla fine si genera qualcosa di magnifico».

Cavaliero si è ritirato nel 2022, ma continua a lavorare per la squadra di basket locale. «La Pallacanestro Trieste – conclude Daniele – mi ha dato l’opportunità di capire che cos’è il basket al di fuori del campo. Ovviamente ci sono dinamiche diverse, e c’è tutta una parte di business che devo apprendere. Quindi, devo rimboccarmi le maniche. Mi sono iscritto a un master in Business administration al Mib: un percorso di due anni, molto sfidante, ma che mi spero possa permettermi di dare ancora molto alla mia squadra e alla città di Trieste».

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