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Gorizia, il caso del centro bitumi e l’Isonzo da valorizzare: il GectGo si mobilita

Gorizia, il caso del centro bitumi e l’Isonzo da valorizzare: il GectGo si mobilita

foto da Quotidiani locali

GORIZIA. L’Isonzo, le sue problematiche legate alle portate, la necessità di valorizzare il fiume in chiave turistica ma anche le preoccupazioni per l’inquinamento transfrontaliero sono state al centro di una riunione del Comitato Ambiente del Gect: un incontro che definire atteso è un eufemismo tanto era stato sollecitato, con forza e più volte, da Legambiente e da altre associazioni che hanno a cuore le sorti e il futuro del corso d’acqua ma si occupano anche delle emissioni odorigene, soprattutto in proiezione della Capitale europea della cultura 2025.

I componenti del Comitato hanno discusso, nello specifico, di quattro tematiche principali.

L’Isonzo e i parchi

In primis, si è convenuto che gli organismi all’ambiente e all’energia potrebbero lavorare in modo più efficiente se accorpati, considerata anche la compenetrazione delle tematiche di competenza. Questa possibilità verrà discussa nel corso dell’assemblea plenaria del GectGo nella sua prossima riunione.

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In secondo luogo, il Comitato ha individuato due obiettivi prioritari per i quali raccogliere idee progettuali e, poi, cercare linee di finanziamento adeguate dopo Go!2025: si tratta, appunto, del fiume Isonzo e dei parchi urbani. L’intento è di valorizzare il corso d’acqua, affrontando “di petto” le problematiche ambientali (legate alle portate discontinue, alle morie di pesci e ai danni all’habitat fluviale che perdurano) e facendolo diventare, finalmente, una risorsa naturale e turistica.

Il centro bitumi

Il terzo tema discusso è stata la problematica delle emissioni odorigene provenienti dalla fabbrica di bitumi, Asfaltna baza, di Vrtojba, un impianto di produzione di asfalto finito nel mirino di cittadini e ambientalisti. Da alcuni anni, ormai, Legambiente Gorizia ha portato a conoscenza dell’opinione pubblica e delle istituzioni questo problema di inquinamento atmosferico «di accertata provenienza d’oltreconfine, come stabilito dell’Arpa. Ma le autorità competenti, finora, pur avendo preso atto della sussistenza della questione, non si sono mosse adeguatamente per risolverlo», era stata l’ultima presa di posizione degli ambientalisti.

Ma la questione è stata discussa dal Comitato a seguito, proprio, delle decise sollecitazioni ricevute dall’associazione. Considerato che il GectGo non ha competenze interne specifiche in merito, è in programma un incontro con l’Arpa e l’Arso (l’omologa dell’Arpa in Slovenia) per raccogliere ulteriori informazioni e definire un eventuale protocollo di collaborazione attivo. «Legambiente - spiega il Gruppo europeo di cooperazione territoriale - verrà informata del risultato dell’incontro». La vicenda, com’è noto, ha ripercussioni anche “di qua”, in particolar modo sul quartiere di Sant’Andrea e sul vicino Comune di Savogna d’Isonzo poiché l’inquinamento non ha confini.

La certificazione

Come ultimo punto, il rappresentante del GectGo ha illustrato ai membri del Comitato l’intenzione di procedere all’ottenimento della certificazione Global sustainable tourism certification (Gstc) per il territorio transfrontaliero dei tre Comuni.

Di cosa si tratta? È una certificazione di qualità unica nel suo genere che riguarda la sostenibilità turistica di un territorio che è promossa dall’Agenzia delle Nazioni unite per l’ambiente (Unep) e che, per la prima volta, verrebbe realizzata in un territorio transfrontaliero con una grande valenza pratica oltre che simbolica.

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