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Al Challenger di Modena un grande Federico Arnaboldi raggiunge la semifinale

Il Club La Meridiana è circondato dal verde, vicino a Formigine e a pochi km da Modena. È stato sede per anni del ‘Memorial Eugenio Fontana’ che negli ultimi tempi era diventato un torneo ITF da 25.000$. Assistemmo di persona alla bellissima finale del 2021 quando un Franco Agamenone che stava vivendo la sua stagione migliore batté un Matteo Arnaldi che stava per spiccare il volo. L’anno scorso c’è stato finalmente il meritato upgrade e il torneo è diventato un Challenger, categoria 75. Stessa organizzazione, stesso circolo, ma altri protagonisti e una nuova tribuna sul campo centrale che ne ha aumentato di un centinaio di posti la capienza.

Ovviamente tanti gli italiani ai nastri di partenza, ben 16, e ad emergere è stato Federico Arnaboldi che, a 24 anni compiuti, sembra stia raggiungendo la sua piena maturità. Forse un po’ in ritardo rispetto ai tanti ragazzi che in questo periodo ci stanno davvero viziando, ma non ci stancheremo mai di ripetere che ognuno ha i propri tempi. Recentemente suo cugino Andrea, nonché coach, ci diceva che Federico si stava allenando molto bene e che era cresciuto tanto. Si trattava solo di trasformare tutto ciò in risultati, cosa che finalmente è avvenuta questa settimana, dopo una stagione di alti e bassi, di tornei iniziati bene e continuati peggio. Con anche un po’ di sfortuna, ad onor del vero, visto che dieci giorni fa a Milano si è imbattuto all’esordio proprio in Federico Agustin Gomez che stava vivendo la settimana della sua vita e che avrebbe poi vinto il torneo. Qui a Casinalbo ha battuto, sempre in tre set, Federico Gaio, Titouan Droguet (n.140 e finalista qui lo scorso anno) e Oriol Roca Batalla (n.165), conquistando il nuovo best ranking alla posizione n.401, comunque vada venerdì la semifinale contro l’argentino Collarini (n.292) che in questi giorni sta giocando davvero un gran tennis. 

Eliminati invece nei quarti gli altri due azzurri che avevano raggiunto i quarti, a partire da Andrea Pellegrino che aveva un ostacolo difficile contro il taiwanese dai piedi veloci Chun-hsin Tseng (n.150 ATP), che in realtà avevamo visto soffrire enormemente all’esordio contro il nostro Mariano Tammaro (molto meno in verità contro Jacopo Berrettini). Ma con ‘Pelle’ non si sa mai, perché il tennista di Bisceglie può alternare con la massima naturalezza colpi da campione ed errori inaspettati. Ne è stato un esempio lampante il decimo gioco del primo set quando si è ritrovato sotto 0-40, con molti demeriti suoi, e poi ha estratto dal cilindro tre conigli incredibili. Purtroppo non è stato altrettanto bravo due giochi più tardi e Tseng ha così portato a casa il primo parziale. Cui sono seguiti un secondo set in cui l’azzurro ha dominato e un terzo in cui invece è stato dominato fino a confezionare il 7-5 2-6 6-2 finale. 

Stessa sorte per il lucky loser riminese Marcello Serafini che, dopo due belle vittorie contro Zapata Miralles e il Federico Gomez di cui si parlava prima, ha fatto un frontale contro Albert Ramos Vinolas (n.107 ATP e prima testa di serie) che l’ha eliminato con un doppio 6-3. 

Non possiamo chiudere il nostro report senza parlare di Marco Bortolotti che, in coppia con l’australiano Matthew Christopher Romios (già suo compagno nella recente vittoria di Sassuolo), è approdato alle semifinali, salendo così al n.104 della classifica mondiale. Al netto di possibili miglioramenti nel corso del torneo, Marco si conferma come il nostro terzo miglior doppista. Niente male per il 33enne tennista emiliano che ha sempre corso, spesso vincendo, lontano dai riflettori.

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