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Decine di truffe agli anziani sgominata la gang, 14 arresti

PIEVE DEL CAIRO. Le vittime, con casi anche in Lomellina, ricevevano telefonate da finti parenti che chiedevano soldi con urgenza per malattie gravi o incidenti stradali. Ora una banda composta da 14 persone è stata posta agli arresti come misura cautelare dalla procura di Vercelli, che ha coordinato l’indagine denominata “Caronte”. Uno degli arrestati è Biagio Bascietto, 54 anni, residente a Pieve del Cairo e difeso dall’avvocato Roberto Grittini. La maggior parte degli altri arrestati sono dei cittadini di origine polacca che vivono nel Novarese.

La ricostruzione

In tutto si contestano 27 episodi. Storie che in pochi mesi hanno gettato nella disperazione diversi pensionati, anche in Lomellina. Le vittime hanno denunciato di aver ricevuto telefonate da voci che si qualificavano come appartenenti alle forze dell’ordine, avvocati o addirittura familiari. Il canovaccio era sempre lo stesso: raccontavano situazioni di pericolo da cui si poteva uscire pagando. Il racconto poteva essere quello di un incidente stradale, in realtà mai avvenuto, o di urgenti problemi di salute. Se la vittima non fosse stata in grado di raggiungere la somma richiesta, i truffatori la convincevano a consegnare tutti i gioielli che aveva in casa. La concitazione del momento gettava gli anziani nella confusione e nell’ansia, tanto da credere che davvero al telefono ci fossero i loro parenti. Tutto grazie ad una pesca a strascico fatta dai telefonisti della banda. Probabilmente agivano chiamando i numeri delle vittime dopo aver acquistato banche-dati nel dark web: nomi, indirizzi, anagrafica, numeri di telefono. Se andava male la comunicazione veniva interrotta, se andava bene gli anziani consegnavano ai truffatori il contante e i gioielli. In alcuni casi i colpi hanno fruttato anche 50mila euro.

L’indagine è iniziata nell'aprile 2023 con un primo caso a Vercelli. Da lì i poliziotti hanno iniziato a mettere insieme i pezzi di un puzzle che ha portato ad accertare truffe che hanno fruttato 400mila euro in tutto. Dalle indagini è emersa l’assoluta versatilità ed interscambiabilità dei membri della banda che potevano fungere tanto da telefonisti che agganciavano gli anziane quanto dai finti incaricati che si presentavano alla porta delle vittime qualificandosi come carabinieri, avvocati o sanitari. —

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