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Troppi disservizi con la Tribuzio, BusItalia Veneto disdice il sub-appalto

BusItalia Veneto ha disdetto il sub-appalto sottoscritto alla fine dell’estate 2023 con Tribuzio srl, la società laziale di trasporto pubblico locale con sede centrale in provincia di Frosinone, fondata nel 1983 da Antonio Tribuzio.

La notizia, nota soprattutto in ambiente sindacale, era nell’aria da settimane ma è stata confermata solo il 4 luglio, a mezzogiorno, dal consigliere delegato ai trasporti della Provincia, Vincenzo Gottardo.

Le cause più probabili

Non si conoscono ancora i motivi che hanno portato gli amministratori di BusItalia Veneto alla revoca del contratto ma è molto probabile che la decisione abbia a che fare con i due episodi che hanno coinvolto, negli ultimi tempi, altrettanti autisti di Tribuzio srl.

Il primo è quello avvenuto il 26 maggio, quando all’ultima corsa serale per Piove di Sacco-Padova, un autista in forza alla Tribuzio ha saltato la fermata di Sottomarina e tirato dritto, lasciando a terra circa 80 passeggeri, per lo più ragazzi, che dovevano tornare a casa dopo una giornata al mare.

Il secondo è quello dell’autista della Tribuzio - mandato via dalla società laziale e da BusItalia pochi giorni prima dell’accaduto - che è stato fermato dalla polizia quando aveva appena acquistato in via Tommaseo una dose di cocaina da uno spacciatore nigeriano, subito arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti.

Le reazioni della politica

La disdetta del contratto di sub-appalto da parte di BusItalia Veneto è stata commentata positivamente sia dal consigliere delegato ai trasporti della Provincia, sia dai sindacati, confederali e non.

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«Dopo i fatti avvenuti negli ultimi mesi, fra Tribuzio e BusItalia Veneto si era creato un pesante contenzioso legale», sottolinea Vincenzo Gottardo. «Prima della decisione definitiva, l’azienda guidata da Gino Colella si è voluta giustamente cautelare dal punto di vista legale in base al contratto esistente tra le due società. Personalmente non conosco nei particolari i motivi per i quali BusItalia Veneto ha disdetto il contratto di sub-appalto. Tutto sommato la decisione dell’azienda padovana mi sembra giusta anche perché dovrebbe servire a migliorare la qualità del servizio pubblico in città e in provincia e anche la professionalità dei conducenti, che poi sono i responsabili diretti della sicurezza dei passeggeri».

Il parere dei sindacati

Quindi il commento di Andrea Rizzo, sindacalista della Filt-Cgil, che ben conosce tutta la vicenda del trasporto anche perché l’autista, che non si è fermato a Sottomarina di Chioggia si è rivolto proprio al suo sindacato.

«Tutto sommato BusItalia ha fatto bene», sostiene Rizzo, «In questa lunga storia, però, va chiarita subito una questione di fondo: chi ha la responsabilità della tenuta del sub-appalto non sono i singoli autisti, che hanno sempre messo in campo le direttive dei loro amministratori e dirigenti, ma è stata la specifica organizzazione del lavoro definita dalla Tribuzio anche perché probabilmente era la prima volta che l’azienda laziale aveva a che fare con un sub-appalto così grande e impegnativo. Non bisogna dimenticare che all’inizio i turni di servizio affidati alla Tribuzio erano 45, mentre nelle ultime settimane si erano ridotti a meno di dieci. D’altronde era stata proprio la Filt-Cgil a chiedere a BusItalia di disdire il sub-appalto e di riassumere direttamente gli autisti che sarebbero rimasti disoccupati».

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