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Wimbledon, Djokovic: “Devo la mia crescita anche a Murray. Non ho paura di farmi male”

L’operazione al ginocchio non sembra spaventare Novak Djokovic. Il numero 2 al mondo, ha superato con qualche difficoltà di troppo il secondo turno, battendo 6-3 6-4 5-7 7-5 l’inglese Jacob Fearnley e adesso al prossimo turno dovrà vedersela contro Alexei Popyrin. Nel postpartita, Nole è intervenuto in conferenza per parlare del suo momento, del problema al ginocchio e del ritiro a Wimbledon di Andy Murray.

D: Novak, una bella prova, come ti senti?

Novak Djokovic: “Sì, merito suo per aver interpretato una partita davvero fantastica. Ha continuato credendoci anche sotto di due set. Ha coinvolto il pubblico Ho abbassato il mio livello, avrei dovuto fare di meglio nel terzo set, condizioni molto difficili oggi. Molto ventoso. Non è facile trovare il giusto ritmo. Spero di alzare il livello nei prossimi turni”.

D: Spesso i giocatori tornano da un infortunio e sono preoccupati, nervosi. Hai avuto questa sensazione oggi?

Novak Djokovic: “No, non proprio. Ma lo sento, ha un piccolo impatto sul mio movimento in termini di velocità. Non è ancora lì dove voglio che sia. Tipo in ritardo sulle palle su cui normalmente non sono in ritardo. Più a lungo rimango nel torneo, penso che migliore sia possibilità che i miei movimenti migliorino. I primi round sono quelli in cui sono ancora un po’ arrugginito nel movimento, penso. Questo è quello che ho sentito oggi, almeno. Ma sì, non mi preoccupo di farmi nuovamente male al ginocchio. Io non ho tempo né energia per pensarci, né penso che lo sia ne vale la pena. Non sarei qui se non lo pensassi, non solo me stesso, ma tutta la squadra”.

D: Posso chiederti del tuo prossimo avversario, quali sono i tuoi pensieri?

Novak Djokovic: “Ho visto che ha vinto una partita pazzesca in cinque set. Grande servizio, grande dritto. Sta diventando un giocatore molto completo. Ragazzo alto. Non ha paura di venire a rete. Sì, se serve bene, è molto difficile giocare. Nessuno sull’erba serve bene quanto lui… immagino una delle chiavi sarà quanto sarò bravo in quella partita in grado di leggere i suoi servizi e rimetterlo in gioco, farlo lavorare per i suoi punti. Da parte mia, devo servire anche bene. Mi aspetto ovviamente una sfida dura”.

D: Quali sono i primi ricordi della prima volta che hai giocato con Murray?

Novak Djokovic: “La prima volta che ho incontrato Andy avevo 12 anni. Torniamo molto indietro nel tempo. Noi abbiamo sempre avuto un enorme rispetto reciproco, condiviso sul palco, per così dire, per molti, molti anni. Penso che ci sia solo forse una settimana di differenza di età. Il nostro percorso verso il tour professionale e il top del il gioco maschile è abbastanza simile. Abbiamo giocato partite incredibili in tutto il mondo, finali di diversi Grand Slam. L’ho affrontato nelle finali di tutti gli Slam, credo forse potrebbe essere l’unico giocatore che ho affrontato in finale
Grandi Slam. Forse Rafa. Non sono sicuro. È sicuramente uno dei tre ragazzi, a parte Roger e Rafa, che ha davvero influenzato la mia carriera e la mia crescita come tennista
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