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Boldrini attacca la Lega e difende le borseggiatrici rom. Stretta sul rinvio della pena

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Laura Boldrini si scaglia contro l’emendamento presentato dalla Lega al disegno di legge Sicurezza. E per attaccarlo sfodera l’accusa di razzismo. Il provvedimento punta a rendere non obbligatorio il rinvio della pena per le detenute incinte o con figli con meno di dodici mesi (che comunque verrebbero ospitate in strutture adeguate). In altre parole, nessun […]

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Laura Boldrini si scaglia contro l’emendamento presentato dalla Lega al disegno di legge Sicurezza. E per attaccarlo sfodera l’accusa di razzismo. Il provvedimento punta a rendere non obbligatorio il rinvio della pena per le detenute incinte o con figli con meno di dodici mesi (che comunque verrebbero ospitate in strutture adeguate). In altre parole, nessun automatismo: sarà il giudice a valutare di volta in volta.

La Boldrini: “Norma razzista”

In un’intervista a Fanpage, la Boldrini dice: “Trovo terrificante rimuovere l’obbligo di differire la pena detentiva per le donne in gravidanza o che hanno bimbi piccoli. Rappresenta un arretramento molto preoccupante per la cultura giuridica del nostro Paese. Una norma razzista, pensata per punire soprattutto le donne rom, che rappresentano la maggioranza delle detenute madri”, le parole dell’ex numero uno di Montecitorio.

La realtà sottaciuta: che fine fanno i bambini?

In realtà la norma salvaguarda le donne incinte ma fa si che scontino le pene in comunità apposite senza differimenti eterni. Pur senza avere la poesia di Sophia Loren, che interpretò nel film di de Sica la vera storia di una contrabbandiera napoletana che era sempre incinta e che per questo sfuggiva al carcere, molte borseggiatrici rom sfruttano una condizione che non è fisiologica o voluta. E la Boldrini dovrebbe porsi il problema principale e cioè che fine facciano tutti questi bambini che, invece, in comunità, potranno ricevere un’assistenza migliore.

Per Boldrini anche la maternità surrogata è lecita mentre per Tarquinio è un crimine

Nell’intervista la deputata difende anche la maternità surrogata che presto diventerà reato universale. “Ci sono molti Paesi, come il Canada, gli Stati Uniti, la Grecia, la Gran Bretagna, il Portogallo- sottolinea la deputata del Pd-, dove la maternità surrogata è regolata e legale. Come si fa a farne un reato universale? E un’assurdità totale: i reati universali sono quelli considerati riprovevoli da tutta la comunità internazionale, come ad esempio la pedofilia, i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità. Rendere la maternità surrogata un reato universale vuol dire fare solo propaganda ai danni di tante famiglie, sia eterosessuali che omogenitoriali le cui storie andrebbero quanto meno ascoltate”, le sue parole. In barba a quanto detto da Marco Tarquinio, neo europarlamentare del suo stesso partito, che la considera, invece, un crimine.

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