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Lavori in piazza Carlo Alberto: ecco come cambierà lo storico giardino di Trieste

Lavori in piazza Carlo Alberto: ecco come cambierà lo storico giardino di Trieste

foto da Quotidiani locali

TRIESTE Non sono stati anni semplici per piazza Carlo Alberto. Il giardino del rione di San Vito – da sempre considerato fra i più eleganti e signorili della città – si è scoperto all’improvviso fragile: esposto all’inevitabile logorio del tempo e, addirittura, ad alcuni episodi di degrado e di violenza. Negli ultimi mesi la situazione sembra stia cambiando: grazie agli attesi lavori di riqualificazione e a una serie di fattori che promettono di riportarlo ai fasti d’una volta.

Proprio dalla storia è necessario partire, per cogliere l’attuale trasformazione di piazza Carlo Alberto. Da che se ne ha memoria e anche da prima che venisse aperto il giardino, i suoi grandi spazi aperti sono stati sfruttati come punto d’incontro dagli abitanti del quartiere. Nel 1935 prende forma il nucleo originario delle aree verdi, inizialmente suddivise in tre terrazzamenti posti a diverse quote, assieme ai due caratteristici pergolati in mattone. Negli anni Sessanta si aggiunge l’ultimo ripiano, in corrispondenza del campo da pallacanestro. A conferire fascino al giardino è, inoltre, la presenza di una cupola di aerazione dei vecchi rifugi antiaerei, che svetta ancora oggi accanto al campetto da calcio.

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Il risultato è un complesso a dir poco singolare, impossibile da collocare in un preciso ordine architettonico. Ricordare la peculiarità stilistica di piazza Carlo Alberto non è un’annotazione marginale, perché nel cantiere ora in corso ha assunto – come si vedrà – tutta la sua rilevanza. Ma per arrivare ai lavori di restauro manca un ultimo elemento da considerare, forse il più importante di tutti.

Piazza Carlo Alberto, come detto, non se la passava bene. La varietà dei servizi che offre, capaci di attirare tanto i più giovani (con il parco giochi e i campi sportivi) quanto gli anziani, ha finito con il tempo per accentuarne la suscettibilità all’incuria, senza che questa venisse compensata da adeguate manutenzioni. Non da ultimo, ha destato molto clamore la grande rissa avvenuta lo scorso 28 novembre davanti alla struttura di accoglienza sul lato di via Tagliapietra, successivamente chiusa per «riflessioni di ordine economico».

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Il giardino, insomma, aveva decisamente bisogno di un rilancio. L’assessore alle Politiche del territorio, Michele Babuder, confessa di essersi preso molto a cuore le sorti di piazza Carlo Alberto. E dopo un sopralluogo effettuato a pochi mesi dal suo insediamento, a marzo sono partiti i lavori per il rifacimento del pergolato superiore, preda delle piante rampicanti e prossimo a cedere. Nel complesso, un’operazione da 200 mila euro.

Inizialmente prevista per i primi di giugno, la conclusione del cantiere è stata spostata di circa due mesi, integrando nell’intervento le aree verdi circostanti. Il pericolante pergolato, già da settimane abbattuto, sarà dunque sostituito, ma ecco che torna l’importanza di preservare l’atmosfera del giardino, principio al quale si è attenuto l’assessore Babuder. Così, per il nuovo pergolato, la scelta è ricaduta sull’acciaio corten che – non da subito ma nel giro di qualche mese, a causa delle proprietà del materiale – consentirà di ottenere una tonalità simile a quella precedente. Per la stessa ragione, verrà mantenuta la pavimentazione in arenaria sottostante (Babuder si è battuto perché non fosse soppiantata da un’anonima superficie in gomma).

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E l’altro pergolato? Per ora resterà al suo posto, ma se dovesse dare segnali di cedimento analoghi a quelli del suo (ex) gemello, l’assessore Babuder assicura un celere intervento. Nel frattempo, potrebbero esserci novità riguardo al campo da pallacanestro, minacciato dalle erbacce e con le linee di gioco scolorite: «C’è stata una manifestazione d’interesse da parte di un privato – rivela Babuder – per poterlo rifare». Di recente anche il campetto da calcio era stato interessato da un intervento simile. Gli argomenti per essere fiduciosi sul futuro di piazza Carlo Alberto, allora, ci sono. Si vedrà se basteranno a difendere la sua ragguardevole reputazione.

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