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Tamai, completata la formazione che punterà al ritorno in serie D

Il Tamai ha chiuso la propria campagna acquisti. L’ha fatto prelevando due fuoriquota, la scorsa stagione impegnati nel campionato nazionale juniores: Tommaso Bortolussi, attaccante del Chions, ed Enrico Mariotto, difensore del Treviso. Entrambi sono nati nel 2006. Pochi, ma calibrati gli innesti per le “furie rosse”, in quanto la spina dorsale della squadra che ha concluso al secondo posto il precedente torneo di Eccellenza ha deciso di rimanere. Per molti i mobilieri sono i candidati numero uno alla promozione in serie D: «Noi favoriti? No, magari gli altri vogliono nascondersi...», alleggerisce il peso del pronostico il dirigente Gianpaolo Pegolo.

PUNTELLI

Prima degli ultimi arrivi, erano approdati alle “furie rosse” Alberto Plai (2004), centrocampista del Maniago Vajont, Luca Migotto (’05), terzino del Portomansuè e, in particolare, Gianluca Stiso (’96), centrocampista già a disposizione di mister Stefano De Agostini nel 2022-2023, durante la quale aveva segnato 23 gol. La scorsa stagione si è diviso tra Tritium (serie D) e Castanese (Eccellenza). Il mercato del Tamai può essere definito mirato, poiché la rosa necessitava soltanto di qualche puntello. Del gruppo eliminato dall’Unione La Rocca Altavilla al secondo turno degli spareggi nazionali per l’Interregionale sono rimasti 14 giocatori, tutti di spessore come il bomber Carlo Zorzetto (’93, autore di 21 reti), il capitano e regista Alberto Mortati (’99), il difensore Alberto Parpinel (’98) e il trequartista Davide Carniello (’92). «La maggior parte dei nostri calciatori ha voluto restare per puntare a qualcosa di importante – spiega Pegolo –. Tutti sentono un grande spirito di rivalsa, visto come sono usciti dagli spareggi per la promozione in serie D. Meritavano qualcosa in più».

IN POLE POSITION

È opinione di molti che, mai come nella stagione alla porte, il Tamai possa puntare alla promozione nell’olimpo dei dilettanti. Una categoria che il club ha frequentato per vent’anni e da cui manca dal 2020. «Tante altre realtà sono forti – risponde così lo storico dirigente della società Pegolo –. Da parte nostra posso dire che, lottare sino in fondo per qualcosa di importante, fa parte del Dna del nostro team. Ci tengo a sottolineare anche come la coppa Italia rappresenti un obiettivo prestigioso da centrare per la nostra realtà. Non ci nascondiamo, puntiamo a essere competitivi». Da un lato Pegolo smorza il peso di essere indicato in pole position, dall’altro riconosce le ambizioni del club: del resto dopo due secondi posti di fila è naturale puntare in alto. La palla ora passa al campo. Il Tamai ha fissato il raduno per il 29 luglio al campo di via Giovanni XXIII. Da lì partirà l’assalto alla serie D. —

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