Sinner verso gli ottavi: “Con Shelton o Shapovalov sarà in ogni caso dura. Hanno talento e sull’erba…”
Jannik Sinner è stato rapido e risoluto ieri nella partita valida per il terzo turno del torneo di Wimbledon. Costretto a dare fondo a qualcosa di più del normale contro il tedesco Yannick Hanfmann e soprattutto nel derby tricolore contro Matteo Berrettini, l’altoatesino (n.1 del mondo) non ha avuto problemi contro il serbo Miomir Kecmanovic (n.52 ATP), non attrezzato tecnicamente per creare problemi al tennista italiano.
6-1 6-4 6-2 lo score del confronto, concluso in 1 ora e 38 minuti di gioco, buono soprattutto nella gestione delle energie, visto quanto invece è stato costretto a spendere nelle sue prime due uscite. E così, in vista degli ottavi di finale, gli è stato chiesto in conferenza stampa di fare un bilancio di questi primi tre match nei Championships.
“È andata abbastanza bene. Ogni partita è stata un po’ diversa l’una dall’altra anche perché ho giocato con tre giocatori con caratteristiche differenti tra loro. Contro Kecmanovic è stata una partita con molto ritmo anche grazie all’avversario, mentre con Berrettini c’era meno ritmo perché Matteo è uno che ha servito molto bene e variava molto il gioco. Contro Hanfmann altra storia, ma ho gestito bene finora ogni situazione. Adesso mi aspetta un incontro tosto, contro un mancino e vediamo come va“, ha dichiarato Jannik.
Già, negli ottavi ci sarà un mancino anche se non si quale dei due, ovvero Denis Shapovalov (semifinalista nel 2021 in questo Major) o Ben Shelton, sopravvissuto finora a match molto lunghi ed estenuanti contro Mattia Bellucci e Lloyd Harris: “Sono due tennisti totalmente diversi tra loro, anche se entrambi mancini. Hanno tantissimo talento e servono bene, soprattutto su erba. Sarà molto difficile a prescindere, poi da fondo colpiscono non allo stesso modo. Vediamo prima chi vincerà, poi mi preparerò al meglio per la partita“.
Inutile negare che, per i risultati ottenuti, l’attenzione nei suoi confronti stia crescendo. Il 22enne pusterese vede in questo il lato positivo: “Sta crescendo l’attenzione nei miei confronti e questo mi fa solo piacere perché è la cosa più bella del nostro lavoro, visto quanto ci alleniamo per momenti come questi. La partita in sé è la cosa più importante per noi. In campo cerco di risolvere i problemi che potrebbero emergere. Ci sono delle giornate dove funziona tutto al meglio e altre un po’ meno. Ma il pubblico rimane la cosa più bella“.
Dichiarazioni da Vanni Gibertini