World News

Gorizia, una sfilza di palazzi storici messi sul mercato 

Gorizia, una sfilza di palazzi storici messi sul mercato 

foto da Quotidiani locali

GORIZIA Sono prestigiosi. Hanno una lunga storia alle spalle. Ma sono accomunati anche (e purtroppo) dallo stesso, triste destino perché sono chiusi e inutilizzati. Parliamo dell’ex sede della Banca d’Italia di via Codelli e dell’ex Provveditorato agli studi di via Leopardi.

Via Leopardi

Soffermandoci su quest’ultima palazzina, parliamo di uno stabile molto prestigioso che, ad oggi, purtroppo, non è riuscito a far breccia nel cuore di nessuno. Per lo meno, rispetto al passato, l’ex Provveditorato agli studi di via Leopardi appare in condizioni di conservazione abbastanza soddisfacenti. La proprietà, a suo tempo, decise di intervenire con alcune manutenzioni per presentarlo nelle migliori condizioni agli eventuali acquirenti. Insomma, se son rose, fioriranno.

Nel 2001, l’immobile entrò nel piano-alienazioni: l’offerta migliore fu quella della “Gencor srl” di Gradisca (Gruppo Terraneo) che puntava a ristrutturarlo per ricavarne alloggi per i carabinieri o, in alternativa, per destinarlo ad uffici del Tesoro. Ma non se ne fece nulla. Tutto rimase una buona intenzione. L’edificio è, tuttora, inutilizzato e vuoto: l’ultimo aggiornamento parlava di una proprietà della “Ligestra 2”, società che è un’emanazione del ministero dell’Economia, poi altre novità non erano emerse.

Via Codelli

E passiamo a via Codelli dove è stata rimessa in vendita (ci sono stati diversi tentativi, in questo senso, nel passato) l’elegante edificio che ospitò la Banca d’Italia. La richiesta, a base d’asta, è di 1,3 milioni (130 mila il deposito cauzionale per le manifestazioni d’interesse). Va detto che l’edificio principale è riconosciuto di “interesse culturale” ai sensi del decreto legislativo 42/2004 e sottoposto alle relative disposizioni di tutela. Costruito all’inizio del secolo scorso, il palazzo è la sintesi dell’anima austroungarica e di quella italiana di Gorizia, per la presenza di elementi mutuati dalla Secessione austriaca ma anche dall’eclettismo italiano di fine Ottocento. La sua eleganza è rimasta intatta, nonostante il tempo sia passato e la struttura sembra essere ancora in buone condizioni.

I soggetti interessati dovranno far pervenire entro il 31 luglio, termine da considerarsi improrogabile, la necessaria manifestazione di interesse.

Piazza Cavour

Altro edificio che trasuda storia è l’ex Palazzo degli Stati provinciali, attuale “casa” della Questura. È semi-ingabbiato perché stanno per concludersi i lavori di rifacimento del tetto che era oggetto di copiose infiltrazioni. Proprietario è il Comune che, nell’ultimo Piano delle alienazioni (parte integrante del Bilancio di previsione) ha inserito anche questa struttura nell’annualità 2025. La cifra che l’amministrazione comunale spera di riuscire a introitare assomma a un milione 200 mila euro.

Il palazzo, per anni, è stato di proprietà della Provincia: poi, con la cancellazione dell’ente intermedio, era passato alla Regione che, quindi, l’aveva ceduto il Comune. Un “regalo” che, al tempo, non venne accolto certamente dai salti di gioia della Giunta municipale visto lo stato (precario) in cui si trovava la struttura. Ma è acqua passata.

Gli auspici

L’amministrazione comunale, e il sindaco in particolare, sta seguendo con grande interesse tutti i “movimenti” che riguardano palazzine parte integrante della storia di Gorizia. L’obiettivo è di dar loro un futuro anche nell’ottica della “città turistica” che avrà la sua massima espressione nella Capitale europea della cultura. Svela anche un aneddoto, rimasto sino ad oggi inedito. «Adocchiammo già la sede della Banca d’Italia: erano i tempi in cui l’università privata del Ciels aveva manifestato l’intenzione di approdare a Gorizia. Poi, non se ne fece nulla e, com’è noto, fu Villa Ritter la prescelta. Non posso che auspicare, oggi, che possa andare a buon fine la vendita dell’ex filiale. So che la Regione sta sondando il terreno».

Il Comune recita un ruolo di primo piano, invece, per quanto concerne l’ex Palazzo degli Stati provinciali. «La nostra opzione - dettaglia il primo cittadino - è che possa rappresentare un valore aggiunto. Cosa intendo? Mi piacerebbe che l’attuale sede della Questura non ospitasse più uffici bensì fosse destinata al settore dell’ospitalità in chiave Go!2025. Penso a residenze artistiche, penso anche ad uno studentato. Questi sono gli auspici che mi sento di formulare per un immobile che, oggi, è di nostra proprietà ma non rientra nei nostri interessi. È necessario ci sia un investimento privato».

L’ex Provveditorato

Più complesso il discorso relativo all’ex Provveditorato. «È già da parecchi anni in quella situazione - sottolinea Ziberna -. È altrettanto vero che la proprietà lo ripulì e effettuò la sostituzione degli infissi per renderlo appetibile al mercato. Anche in questo caso, incrocio le dita».

Chi ha la memoria lunga ricorderà, forse, che l’ex Provveditorato avrebbe dovuto ospitare l’ufficio unico del Tavolare: il progetto era di accentrare in quella prestigiosa sede gli uffici di Gorizia, Cormòns e Gradisca. Poi, tutto finì nel cassetto. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Читайте на 123ru.net