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MotoGP, ogni vittoria di Martin-Pramac sarà fonte di imbarazzo per la Ducati? Oltre le apparenze e le frasi di circostanza…

Jorge Martin e la Pramac sono tornati al successo, dinamica che non si verificava ormai da quasi due mesi. L’ultima affermazione del binomio composto dallo spagnolo e dalla struttura satellite privilegiata della Casa di Borgo Panigale era datato 12 maggio, giorno del trionfo nel GP di Francia a Le Mans.

Tanto è cambiato in queste settimane. Non più tardi di 55 giorni orsono, l’iberico era il più accreditato per condividere il box del Factory Team 2025 con Francesco Bagnaia. Inoltre il legame tra il team diretto da Gino Borsoi e Ducati non era in alcun modo in discussione.

Ora, invece, sia Martinator che Pramac sono politicamente “scomodi” per l’azienda bolognese. Il primo ha firmato con Aprilia, i secondi hanno stilato un accordo a lungo termine per diventare un satellite Yamaha. Una metamorfosi radicale, che ha fatto perdere loro lo status di “Delfini” per assumere quello di “Pirati” (detto senza offesa alcuna).

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È la prima vittoria degli “antisistema” come tali. Alla lunga, questa situazione potrà rivelarsi imbarazzante per Ducati. D’accordo, le dichiarazioni ufficiali sono e saranno sempre improntate al volemose-bbene e al politicamente corretto. Potrebbe essere altrimenti?

Chissà, però, cosa accadrà dietro le quinte se la dinamica dovesse protrarsi man mano che ci si avvicina alla bandiera a scacchi. Non quella di una Gran Premio, bensì quella della stagione 2024 e – con essa – alla fine dei contratti attualmente in essere

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