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“Potete rimanere nel vostro forno a gas”: l’abietta risposta di un B&B a una famiglia israeliana

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Volevano prenotare su Airbnb una casa per una vacanza sulle Dolomiti, ma l’host, secondo quanto denunciato dal sito israeliano Ynetnews.com, ha risposto che “potete rimanere nel vostro forno a gas”. Il giornale israeliano ha riferito anche che la frase è stata scritta in ebraico, probabilmente usando Google Translate. In Italia la notizia è stata diffusa […]

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Volevano prenotare su Airbnb una casa per una vacanza sulle Dolomiti, ma l’host, secondo quanto denunciato dal sito israeliano Ynetnews.com, ha risposto che “potete rimanere nel vostro forno a gas”. Il giornale israeliano ha riferito anche che la frase è stata scritta in ebraico, probabilmente usando Google Translate. In Italia la notizia è stata diffusa dal Corriere del Veneto e ha suscitato una fortissima indignazione. Sul grave episodio di antisemitismo episodio indagano la Digos e la Polizia postale di Belluno, che stanno cercando di identificare l’host di San Vito di Cadore.

Il sindaco allerta Digos e polizia postale: “Faccenda incredibile, se confermata saranno prese tutte le misure necessarie”

Le prime condanne sono giunte dal sindaco di San Vito di Cadore, Franco De Bon, e dal governatore del Veneto, Luca Zaia, ai quali presto si sono unite numerose voci della politica nazionale. “La faccenda ha dell’incredibile, non ho mai sentito in tanti anni una persona del paese dire frasi di questo tipo”, ha detto il sindaco di San Vito di Cadore, Franco De Bon, che subito ha attivato le forze dell’ordine. “Se la notizia dovesse trovare conferma – ha aggiunto – saranno prese le misure necessarie affinché mai più una cosa del genere macchi la fama della località dolomitica”. Indignazione e solidarietà alla famiglia sono state espresse anche da Zaia: “In attesa di poter conoscere maggiori dettagli su quanto accaduto voglio esprimere profonda indignazione e ferma condanna per un gesto estremamente grave, se fossero confermate le notizie pubblicate. Nel mentre esprimo la mia solidarietà alla famiglia israeliana vittima di questo episodio di antisemitismo avvenuto a San Vito di Cadore”,  ha detto il governatore, parlando di una frase che “rappresenta un inaccettabile atto di odio e discriminazione che ferisce non solo la dignità delle persone coinvolte, ma anche i valori fondamentali della nostra comunità”. “La Regione Veneto non tollera alcuna forma di discriminazione o odio razziale, e siamo determinati a prendere tutte le misure necessarie affinché episodi come questo siano perseguiti”, ha aggiunto Zaia, sottolineando che “siamo profondamente dispiaciuti per quanto accaduto: il gesto di un singolo non impedirà certo di garantire che il Veneto resti una terra di accoglienza e rispetto per tutti”.

L’indignazione e la solidarietà della politica

“Sincera solidarietà” alla famiglia israeliana è stata espressa anche da FdI. “Attendiamo che le autorità facciano chiarezza, ma spero che non si verifichino più episodi simili nella nostra Regione, da sempre un modello di accoglienza ed ospitalità”, ha detto il vicecapogruppo vicario di FdI al Senato, Raffaele Speranzon, parlando di “un ingiustificabile atto di odio e discriminazione, che assume un valore ancora più grave in questo delicato momento storico”. Il caso è stato condannato, tra gli altri, anche da Vincenza Aloisio del M5S, dal senatore questore Antonio De Poli e  da Micaela Biancofiore, presidente del gruppo Civici d’Italia, Nm, Maie al Senato.

L’Istituto Friedman: “Offriamo ospitalità alla famiglia israeliana. Nessuno spazio all’antisemitismo”

Intanto un’offerta di ospitalità alla famiglia è arrivata dall’Istituto Friedman. “Uno dei nostri soci ci ha contattato e ha messo a disposizione gratuitamente la sua abitazione per vacanze a Cavalese”, ha fatto sapere. “È davvero incredibile quanto accaduto, con un messaggio antisemita sconvolgente. Con questo gesto vogliamo manifestare la nostra solidarietà e vicinanza alla famiglia israeliana, ribadendo il nostro impegno contro ogni forma di discriminazione e antisemitismo”, ha proseguito l’istituto, esprimendo “forte preoccupazione per il crescente antisemitismo in tutta Europa nell’indifferenza generale, spesso anche delle istituzioni”.

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