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Il sindaco di Nova Gorica Turel «Pronti alla sfida di Go!2025»

GORIZIA. Leggi e percorsi burocratici diversi. Problemi comuni. Così come comuni sono gli obiettivi.

La Capitale europea della cultura sta facendo diventare Gorizia e Nova Gorica sempre più un’unica città. Si lavora assieme, si sogna assieme, ci si arrabbia assieme perché la posta in gioco è altissima. Go!2025 deve far svoltare un ampio territorio in sofferenza. Non si tratta di costruire le Gorizie dell’anno prossimo ma le città degli anni a venire.

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Samo Turel, sindaco molto pragmatico di Nova Gorizia, ne è pienamente consapevole. E l’abbiamo intervistato per fare il punto della situazione, guardando dall’altra prospettiva: da “di là” la cui situazione, per la verità, non è molto diversa da quella che viviamo “di qua”.

Sindaco, come sta andando l’organizzazione di Go!2025 a Nova Gorica? State rispettando i tempi o ci sono dei ritardi?

«Per quanto riguarda le questioni organizzative o di programma, ritengo che le cose stiano andando bene. Non dovrebbero esserci particolari ritardi».

Quali lavori avete in piedi? A Gorizia è brulicare di cantieri e c’è il timore di non riuscire a concludere tutti gli interventi prefissati in tempo. A Nova Gorica com’è la situazione?

«Sono in corso i lavori di ristrutturazione della Trg Europa (il nome sloveno di piazza della Transalpina, ndr) su entrambi i lati del confine, così come la ristrutturazione della stazione ferroviaria di Novi Gorica, dove sono già visibili i primi “contorni” del futuro sottopassaggio. C’è anche una novità».

Quale?

«Nei giorni passati, abbiamo firmato contratti con gli appaltatori per la ristrutturazione degli impianti Epic (avrà sede in un ex magazzino nell’area della stazione ferroviaria e sarà uno spazio di riflessione sugli eventi storici, sull’attualità, sui diritti umani e i valori della comunità europea, ndr) e Super8 (sarà uno spazio dedicato alla comprensione delle tradizioni culinarie dei secoli passati, ndr). Il completamento di Super8 è previsto entro l’8 febbraio 2025, data di inaugurazione di Go!2025, mentre l’Epic sarà aperto in tempo per i principali eventi del programma della Capitale europea della cultura, a maggio. Non era nemmeno nostra intenzione aprire tutte le strutture all’inizio dell’anno ma le aperture fanno parte di un programma o di eventi singoli già prefissati».

Ci sono novità anche per il Teatro nazionale sloveno?

«Sì. Accanto al Teatro è in costruzione anche un anfiteatro. Secondo quanto annunciato dal Ministero sloveno della Cultura, in autunno, una volta terminati i lavori di costruzione, si passerà alla seconda fase con la fornitura delle attrezzature necessarie per il suo funzionamento. L’investimento dovrebbe esser completato entro la fine di quest’anno».

Turel, qual è l’intervento più ambizioso e costoso, come lavori pubblici, nella sua città?

«Il più costoso è, indubbiamente, l’investimento statale nell’area della stazione ferroviaria di Novi Gorica. Parliamo di un importo complessivo di 51 milioni di euro. Per quanto riguarda gli investimenti comunali, e anche qui entrano in gioco i fondi europei, la ristrutturazione più costosa sarà, invece, quella dell’Epic: ammonta a cinque milioni di euro».

Passiamo a un luogo del cuore per i cittadini di quest’area: Villa Lasciac. Aperto il giardino, è previsto di rimettere a posto il palazzo. Quanto costerà l’intervento? E quali sono le tempistiche?

«Non è ancora noto quale sarà il costo effettivo della ristrutturazione di Villa Lasciac. Il valore stimato, però, supera i quattro milioni di euro. Questo progetto passerà alla concretizzazione il prossimo anno e dovrebbe essere completato entro la fine del 2026».

Come sono i rapporti con il Comune di Gorizia e con la Regione?

«Li definirei esemplari sia con il Comune di Gorizia, sia con la Regione Friuli Venezia Giulia. Sono rapporti all’insegna della collaborazione e dell’accordo sui progetti-chiave. Vorrei approfittare per quest’occasione per dire una cosa.

Approfitti...

«Ringraziamo la Regione Friuli Venezia Giulia per aver investito molte risorse e impegno per far sì che il progetto della Capitale europea della cultura possa essere un successo».

Ora c'è Mija Lorbek alla guida dell’ente Go!2025, che lavora parallelamente al GectGo. C’è stato un cambio di passo rispetto alla gestione precedente di Gorazd Bozic?

«Credo di poter dire che il nuovo direttore dell’ente pubblico Go!2025 Mija Lorbek abbia adottato un approccio più attivo per risolvere le questioni aperte. Quindi, il lavoro sta procedendo bene adesso. Inoltre, abbiamo appena firmato un contratto con il Ministero sloveno della Cultura per ulteriori 3 milioni di euro: serviranno per l’attuazione del programma della Capitale europea della cultura».

Come verranno utilizzati questi soldi?

«Una parte del denaro sarà destinata ai progetti del “Registro delle candidature” per i quali, finora, non erano stati garantiti fondi sufficienti. L’altra fetta delle risorse disponibili sarà destinata all’evento di apertura e ad altri appuntamenti centrali nel 2025».

Un’ultima questione che, a Gorizia, è stata oggetto di dibattito: riguardo agli alberghi, ne avete abbastanza per accogliere i tanti turisti che verranno per Go!2025?

«Per quanto ne so, ci sono più posti dove alloggiare da questa parte del confine piuttosto che da quella italiana. La società Hit dispone della maggiore capacità ricettiva. Ci aspettiamo che gli ospiti o i visitatori siano distribuiti su entrambi i lati del confine, in un bacino più ampio, e che cerchino anche alloggi presso “fornitori” privati, poiché tale tipo di pernottamenti è sempre più richiesto nel mondo. In una regione più ampia, abbiamo molto da offrire in questo settore».

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