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“Profumo” francese: anche Piero Fassino esulta per la vittoria. E rispuntano i Letta e i Gozi…

Toh, chi si rivede, anzi, è il caso di dire, chi si risente… La vittoria della sinistra, nei ballottaggi di ieri, in Francia, risveglia anche i dinosauri politici in sonno, perfino quelli reduci da clamorosi scandali personali come Piero Fassino, ancora alle prese con la vicenda dei profumi rubati all’aeroporto di Fiumicino. “La Francia ha […]

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Toh, chi si rivede, anzi, è il caso di dire, chi si risente… La vittoria della sinistra, nei ballottaggi di ieri, in Francia, risveglia anche i dinosauri politici in sonno, perfino quelli reduci da clamorosi scandali personali come Piero Fassino, ancora alle prese con la vicenda dei profumi rubati all’aeroporto di Fiumicino. “La Francia ha detto no alla destra. Un risultato straordinario per la democrazia e per l’Europa”, ha scritto su X Piero Fassino, presidente dell’Interparlamentare Italia-Francia e deputato del Partito democratico. Qualcuno, ovviamente, lo ha immediatamente fulminato. “No, Ciccio, ha detto no ad una finta sinistra liberale. Fattelo entrare in tasca come fai con i profumi“.

Francia al voto, sinistra avanti: in Italia si risvegliano i Fassino, i Letta, i Gozi…

Un cuore “disegnato” con le mani, la bandiera francese e quella europea. Su X, Enrico Letta, ex premier e presidente dell’Istituto Jacques Delors commenta così il voto francese.  “La lezione della Francia deve essere di insegnamento per l’Europa, insegna che alle ansie profonde delle persone bisogna rispondere con soluzioni ambiziose, non in continuità. Come scrivo nel mio rapporto sul mercato unico, è urgente che ci sia una risposta su come finanziare il Green deal, perché quelle ricette toccano la vita delle persone, le imprese, le case, le automobili. Se non si trova una soluzione a livello europeo su come coprire i 500 miliardi di euro l’anno di costi stimati, il populismo avrà facile gioco”. Poi aggiunge al Corriere della Sera: “Il risultato è un’ottima notizia per l’Europa, perché aver fermato la sfida populista distruttiva di Le Pen e Bardella consente di guardare ai prossimi cinque anni con un maggiore ottimismo. Ma ci sono due “però”, due condizioni fondamentali perché questi numeri diventino una realtà positiva. In Francia devono mettere da parte gli egoismi e costruire un’alleanza larga che funzioni e abbia vita lunga. Se facessero una coalizione che si va a schiantare nell’arco di pochi mesi, o una cosa debole, insulsa, insipida, sarebbe il modo migliore per aiutare Le Pen a vincere le presidenziali”.

E il politico italiano famoso per essersi fatto eleggere in Francia con Macron? “Diciamo che la notizia della morte del centro e del macronismo era grandemente esagerata…”, dice Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe eletto in Francia con la lista del presidente Macron, commentando l’esito del secondo turno delle elezioni legislative francesi.

 

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