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Musica ad alto volume, assembramenti e  schiamazzi, decine di chiamate ai vigili di Pavia. L’assessore: «Divieti aggirati»

Musica ad alto volume, assembramenti e  schiamazzi, decine di chiamate ai vigili di Pavia. L’assessore: «Divieti aggirati»

Ai residenti del centro non sono piaciute le feste organizzate da alcuni locali – autorizzate - che hanno trasformato alcune vie interne in discoteche all’aperto

PAVIA. Musica ad alto volume in piena notte, schiamazzi e assembramenti. Ai residenti del centro non sono piaciute anche le feste organizzate da alcuni locali, seppure autorizzate, che hanno trasformato alcune vie interne (e non spaziosissime) in discoteche all’aperto. La notte tra sabato e domenica secondo chi abita in centro è stata una notte di eccessi: decine le chiamate alle forze dell’ordine.

E segnalazioni, via mail e social, sono arrivate anche all’assessore comunale alla sicurezza e polizia locale, Rodolfo Faldini. «Mi hanno mandato video e foto di feste in centro a cui hanno partecipato molte persone, in effetti sono discoteche vere e proprie. La questione va sicuramente affrontata e come prima cosa cominciamo ad applicare i regolamenti che ci sono – dice l’assessore –. Mercoledì sera io stesso ho voluto fare un giro di persona insieme a una pattuglia della polizia locale per rendermi conto della situazione movida: la serata è stata tranquilla ma ho rilevato grossi problemi con la somministrazione di alcol fuori dalle regole. Su questo fronte tolleranza zero».

Il regolamento in vigore

Sulla somministrazione di alcolici è in vigore, dal 2019, il regolamento della polizia urbana: dalle 21 alle 6 è vietata la vendita per asporto (e il consumo) di bevande contenute in bottiglie o contenitori di vetro in tutto il centro storico, mentre il divieto è h24 per piazza della Stazione, viale Trieste, galleria Manzoni e l’allea di viale Matteotti.

In caso di violazione del divieto si rischiano multe fino a 300 euro. «Bisogna cominciare ad applicare queste regole – aggiunge Faldini –. Ci sono molti piccoli supermercati che vendono la bottiglia e molto spesso gli acquirenti sono minorenni. Queste situazioni, che ho potuto constatare di persona, non sono tollerabili. Ci vogliono controlli e sanzioni». Sul tema dei controlli, però, si ripresenta il problema di sempre: gli organici della polizia locale sottodimensionati. «La realtà è questa – conferma l’assessore –. L’unità della polizia locale che provvede a fare questo tipo di controlli è bene coordinata, c’è un funzionario molto preparato, e anche le risorse a sua disposizione lo sono, ma serve un numero maggiore di persone. Ho la rassicurazione da parte del sindaco nel potenziare il corpo, sia in generale che per questo tipo di servizi specifici. Bisogna anche trovare il modo di frenare le uscite: tanti agenti assunti sono andati via».

Un tavolo permanente

L’assessore spiega il piano per affrontare, in concreto, il tema, visto che da anni si cerca di trovare un equilibrio tra il diritto al divertimento e quello dei residenti di dormire. «Ho già fatto una riunione con Arpa e con gli uffici coordinati dall’assessore Goppa per discutere di un paio di locali che destano più preoccupazione – dice Faldini –. L’idea più di respiro è di istituire un tavolo, che possa riunirsi periodicamente, a cui partecipino i comitati contro la malamovida e anche i commercianti, per poter aprire un confronto, anche sugli orari dei locali».

Il modello Milano

L’assessore spiega che l’intenzione «è seguire il modello Milano», dove l’amministrazione ha approvato una stretta sulla movida selvaggia in alcune zone della città, quelle dove è più alta la concentrazione di locali. Oltre al divieto di somministrazione di alcolici in alcune fasce orarie, è prevista anche una limitazione nell’utilizzo di dehors e plateatici. «Dobbiamo intervenire anche su questo – conferma Faldini –. Più metratura c’è all’esterno dei locali, più c’è movida da controllare».

Il bando per gli steward

Steward per arginare gli eccessi della movida: il Comune mette a disposizione 100mila euro e il bando è aperto. Le società interessate hanno tempo fino al 9 luglio per presentare la propria offerta per un servizio che piace a molti titolari dei locali («rappresenta un presidio efficace», dicono), ma che non convince molto il Comitato contro il degrado e la malamovida, che lo considera poco utile. L’ente comunale comunque prevede la messa in campo di 6 operatori qualificati che terranno d’occhio il nucleo centrale cittadino ogni mercoledì, venerdì e sabato per almeno cinque ore, dalle 22 alle 4 del mattino. Il servizio, che si era interrotto a metà giugno, avrà una durata di 12 mesi. Servizio voluto dall’allora assessore alla Sicurezza Pietro Trivi e di cui si era precedentemente occupata una società di San Martino, la National security corporation, per un costo annuale complessivo sempre di 100mila euro, 40mila dei quali stanziati dalla Camera di commercio. Compito degli steward, muniti di pettorina gialla per essere riconoscibili, è quello di sensibilizzare il rispetto dei luoghi e delle regole di civile convivenza stabilite dalle normative comunali, nonché al miglior utilizzo dei servizi pubblici e privati. Qualsiasi violazione al decoro o alle regole di comportamento vengono segnalate alla polizia locale o alle forze di polizia.

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