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Tecnologia e macchinari entrano nelle spa, ma la mano dell'uomo è insostituibile



Intelligenza artificiale e non solo. La tecnologia sta prendendo piede anche nelle spa, dove macchinari ad alta sofisticazione si stanno affiancando ai classici trattamenti di bellezza, vedi alla voce massaggi viso e corpo. All'Albereta Relais & Châteaux, albergo di charme in Franciacorta dalla forte vocazione benessere (molti ospiti soggiornano qui per dimagrire seguendo la dieta Chenot) ad esempio sono stati introdotti due macchinari beauty di ultima generazione. Il primo prende il nome di Hydrafacial e rappresenta il 2.0 della classica pulizia viso. Immaginate un device dotato di diverse testine intercambiabili, ciascuna progettata per uno specifico obiettivo: ce n'è una leggermente abrasiva per esfoliare la superficie cutanea, una che aspira (letteralmente) le impurità che occludono i pori, una che infonde sieri specifici, dissetando la pelle. Il tutto è piacevole, niente affatto doloroso: le testine vengono cambiate dall'operatore e i vari step si succedono per un totale di circa 30 minuti in relax. Al termine della sessione la pelle ha guadagnato un aspetto sano e fresco. Il secondo macchinario si chiama Emsculpt ed è un sistema di tonificazione muscolare amatissimo dalle star americane, da Jennifer Lopez alle sorelle Kardashian.

Anche in questo caso la seduta occupa mezz'ora: si sceglie un distretto muscolare da "far lavorare", a scelta tra glutei, addome, interno cosce. Sulla zona indicata vengono posizionati due manipoli piuttosto grandi. In questo caso, sappiatelo, è difficile parlare di relax: il dispositivo emette onde elettromagnetiche focalizzate ad alta intensità, che vanno a sollecitare i muscoli al pari di un numero impressionante di squat in palestra. L'intensità può essere regolata e personalizzata in grado al livello di sopportazione. Si avverte nettamente la contrazione dei muscoli e sì, ci vuole qualche minuto per imparare a gestire il tutto. Quando il timer segna la fine del trattamento, si avverte la tipica sensazione provata al termine di un duro allenamento. Mettendo in calendario sedute regolari di trattamento si possono ottenere risultati tangibili in termine di muscoli scolpiti e disegnati. Un sistema simile si trova presso un'altra medical spa italiana, la Lucia Magnani Health Clinic di Castrocaro Terme; il macchinario in questione prende il nome di My Tone e anche lui tonifica la muscolatura tramite impulsi elettrici modulati. Intervenendo sugli addominali, ad esempio, e non sui glutei avvertirete una sensazione di fatica e «bruciore» muscolare ancora superiore, ma il risultato è garantito.
Sempre più macchine, quindi, sempre più tecnologia. Ma cosa ne sarà delle persone, uomini e donne, che ancora oggi con fatica e passione ci offrono i loro trattamenti? Davvero il progresso e la ricerca porterà alla fine del «trattamento umano»?

Monica Mescoli, spa manager di Lefay SPA (fresca di vittoria agli European Health & SPA award, prestigiosi premi europei del settore wellness), ci porta a vedere le cose in maniera equilibrata alla ricerca dei benefici di uno ed i vantaggi dell’altro. «In una spa di alto livello i macchinari rappresentano una parte indispensabile dell’offerta benessere, sia quelli con scopi prettamente estetici, sia quelli con obiettivi più legati al benessere, come ad esempio l’ossigenoterapia. Va riconosciuto che questi device forniscono un prezioso aiuto alla manualità per lavorare a livello del tessuto, muscolo o connettivo. Alcuni macchinari, specialmente quelli rivolti al trattamento del viso, permettono inoltre ai cosmetici di penetrare a livello sottocutaneo, potenziando quindi i risultati. Quel che è certo è che i macchinari non saranno mai in grado di trasferire alla persona quello che un terapista o un estetista di alto livello possono trasmettere. È soprattutto una questione di connessione umana e di approccio attraverso il contatto. Quando avviene un trattamento, due esseri umani si incontrano: chi riceve il massaggio o rituale lascia andare le sue barriere e permette al professionista di accedere alla sua parte più olistica, ossia nel corpo, nello spirito e nella mente. Secondo l'antica medicina cinese, peraltro, il tatto è il senso che nutre cuore, creando un punto di contatto con l’anima della persona. Per questa ragione il contatto deve sempre essere rispettoso, lavorando anche su ciò che c’è "sotto" il corpo, come emozioni, traumi o ricordi. Nessun macchinario riuscirà mai a cogliere queste componenti: può modulare le frequenze e le intensità e compiere un lavoro di precisione, ma non ha la capacità del sentire. Che poi è il linguaggio di comunicazione di un bravo terapista».

In tutto questo la rivista scientifica Nature ha pubblicato uno studio (frutto di una meta-analisi) nel quale attesta il potere curativo del tocco umano. In particolare, emerge che il contatto consensuale può migliorare significativamente sia la salute fisica che quella mentale, aiutando soprattutto chi lotta con problemi di ansia, depressione e stress. Abbracci e coccole, ovviamente, ma anche massaggi: la potenza del tocco empatico delle mani resta insostituibile.

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