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Wimbledon, Medvedev: “Gioco meglio contro i n.1, ma battere Sinner è difficile per chiunque”

Le parole del russo: "Jannik mi ha battuto cinque volte di fila, ma quasi sempre sono andato vicino. I piccoli dettagli fanno una grande differenza"

Per il secondo anno di fila i quarti di finale di Wimbledon potranno annoverare Daniil Medvedev. Il russo, apparso in buono spolvero, ha usufruito del ritiro di Grigor Dimitrov nel finale del primo set per andare avanti. Un passaggio del turno che lo porta direttamente al n.1 del mondo, Jannik Sinner, analizzato nel dettaglio con un focus diretto sulla partita di martedì da parte del russo, mai deludente.

D: “Il tuo prossimo avversario è Jannik. Poco fa ha detto che si aspetterà che tu entrerai in campo con qualcosa, qualche tattica. Non mi dirai cosa, ma hai parlato con Gilles per capire come interrompere la striscia di Jannik?

Medvedev: “Non abbiamo ancora parlato, ma ci siamo allenati con Jannik prima del torneo ed è stato un gran set di allenamento. La cosa divertente è che ci ho perso cinque volte, ma se ricordo bene quattro sono state molto equilibrate. Sono stato sfortunato? Forse a Pechino, due tie-break. A Vienna una partita abbastanza folle, a Torino ancora molto vicini, sento che abbia vinto più facilmente, e all’Australian Open di nuovo una partita molto equilibrata. Poi a Miami ha vinto facile. Sento di non essere mai stato molto lontano, ma grande lavoro da parte sua per vincere cinque volte di fila. Sarà la prima volta che giochiamo sull’erba, di sicuro mi inventerò qualcosa. Spero di giocare bene, il servizio è importante sull’erba; qualsiasi cosa tu faccia, più ace colpisci meglio è. Sarà importante per entrambi, proverò a vedere cosa potrò fare per giocare bene, sorprenderlo, creargli dei problemi, e lui di certo farà lo stesso. Spero che sia una bella partita, darò il mio meglio per vincere

D: “C’è stato un totale capovolgimento dei tuoi testa a testa con Jannik. Quanto diversamente percepisci un avversario nell’ultimo paio di incontri rispetto all’inizio della vostra rivalità? Quanto è diverso affrontarlo?

Medvedev: “Gioca meglio. E sbaglia meno. Quando Jannik è arrivato nel circuito subito tutti erano quasi scioccati da quanto colpisse forte, quanto potesse correre veloce e colpire forte da qualsiasi posizione del campo. Ma sbagliava tanto e quindi perdeva tante partite. Poi ha preso a sbagliare di meno e batterlo è difficile per chiunque, non solo per me. Per questo è n.1 al mondo. Credo, dalle statistiche, di giocare meglio contro i n.1 che contro gli altri giocatori di solito, vedremo se mi aiuterà contro Jannik. Ma, ancora, sbaglia meno e serve bene, il suo servizio non era così buono prima. I piccoli dettagli fanno grande differenza nel tennis, è decisamente più difficile affrontarlo ora rispetto a prima. Le partite sono state equilibrate, ho avuto le mie chance, ora proverò a sfruttarle meglio

D: “Capire perché si vinca sei volte di fila per poi perdere cinque partite consecutive è abbastanza difficile, si tratta di un fatto mentale? Un giorno ti svegli e ti senti bene, l’altro ti senti meno bene? Se dovessi dire a mia nonna perché accade questo avrei difficoltà. E per quanto riguarda l’erba? All’inizio non ti piaceva molto. Ora cosa ne pensi di questa superficie? Con chi sei avvantaggiato? Con qualcuno che colpisce più forte, o qualcuno che colpisce la palla come te?

Medvedev: “Su quello che hai detto all’inizio, è tutto insieme: come ti svegli quel giorno, chi piazza l’ace sulla palla break. Penso a Miami, che per lui è stata una partita facile. L’unica palla break che avevo avuto per provare a girare il match la annullò con un ace; è così che vinci le partite o le perdi. Non fai un doppio fallo sulla palla break, ma un ace, sono tanti dettagli differenti. Sull’erba è difficile da dire, attualmente chiunque ne parla; la verità è che l’erba è più lenta. Crescendo, quando avevo 10 anni, guardavo, e avevo la sensazione che fosse impossibile fare break dalla linea di fondo.

Ora la sensazione è che quando vai a rete non è così facile, e forse sul cemento è lo stesso andare a rete; è decisamente differente. Penso che il servizio però rimanga importante, chiunque sappia servire bene è in gran vantaggio. Roger, Novak sono impressionati perché non hanno servizi a 230 km/h, ma super precisi e super tagliati. Fargli break è difficile, batterli è difficile, perciò hanno vinto tante volte. Lo stesso vale per Carlos l’anno scorso. Lo affrontai in semifinale, servì davvero bene. Quindi con Jannik dovrò servire bene e cogliere le mie chance durante il match

D: “Quando affronti qualcuno così tante volte, come cambia il modo di prepararsi? Non guardi tanti video? Cambia del tutto?

Medvedev: “Dipende. Penso che più volte batti l’avversario, più avrai la sensazione di dire ‘ok, gioco lì, gioco così, lui avrà dei problemi’. Più ci perdi e più diventa complicato perché pensi ‘oggi ho giocato così, l’altra volta in quel modo, e ho perso entrambi gli incontri. Cosa devo fare meglio?’. Di sicuro parleremo molto con il mio team, video non lo so perché è erba, è diverso. Ci siamo affrontati tante volte, sappiamo com’è. Per me si tratta solo di trovare una giusta tattica per questo giorno. Su erba devo rispondere da vicino o da lontano? Devo giocare aggressivo o difensivo? Difensivo non è buono, ma un po’ attendista. Vedremo. Nella partita è un’altra storia, durante la partita è anche importante adattarsi, cosa che lui ha fatto bene all’Australian Open. Non vedo l’ora di una battaglia dura e di un match interessante

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