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Monfalcone, la transizione è partita: avviato il cantiere di A2A per l’impianto carbon free

Monfalcone, la transizione è partita: avviato il cantiere di A2A per l’impianto carbon free

foto da Quotidiani locali

La transizione verso l’energia prodotta dal ciclo combinato a gas metano, mixato a idrogeno, è tecnicamente partita.

È stato avviato infatti il cantiere per la realizzazione dell’impianto di ultima generazione da 843 MW di potenza elettrica netta, il cui progetto presentato da A2A EnergieFuture è stato avallato dal Mase, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica - Direzione generale infrastrutture e sicurezza, con decreto di autorizzazione unica (numero 55/ 02/2023) del 22 marzo dello scorso anno.

La nuova infrastruttura, per un investimento complessivo di circa 500 milioni, entrerà in esercizio, secondo le previsioni, a giugno 2026, consegnando una nuova skyline al rione Enel, spostata rispetto all’impianto a carbone e dalle dimensioni compatte e ridotte.

Intanto è stata “posata la prima pietra”, con l’apertura del cantiere, cui si affiancano contestualmente gli interventi di dismissione, bonifica e demolizione di ciò che, a questo punto, è da considerarsi l’“archeologia industriale” del sito.

I passaggi definiti dal progetto di riconversione sono articolati e specifici, e agiscono su due “binari” per così dire paralleli, che vedranno coincidere abbattimenti e costruzioni laddove prenderà posto il nuovo impianto per la transizione energetica.

Del resto, la dismissione della centrale termoelettrica ha un “range” temporale di 4/5 anni, come da accordo con gli enti, fissato a partire dall’autorizzazione alla messa fuori esercizio dell’impianto sancita l’11 aprile 2024 dallo stesso Mase.

La società ha assegnato il contratto in ordine alla realizzazione del progetto a un consorzio di imprese, composto da Siemens Energy, Fata e Demont. Si parte e si procede, dunque. Non prima di aver “preparato il terreno”, ossia completato le attività propedeutiche all’installazione del ciclo combinato gas-idrogeno.

La sala macchine dell’ex Gruppo 4, infatti, è stata interessata dalle operazioni di bonifica, assieme alle demolizioni delle apparecchiature e dei componenti esistenti, oltre che dalla modifica di alcune fondazioni e dalla parziale demolizione degli impalcati interni.

Repulisti quindi al parco cosiddetto “Olio combustibile denso”, dove sono stati smantellati i rimanenti serbatoi, le opere fuori terra e le relative fondazioni. In particolare, è stata rimossa la pavimentazione, seguita dallo sbancamento e dalla bonifica dell’area relativa agli ex serbatoi 4 e 5, e sarà costruito il nuovo impianto ricavando il cantiere lavori nella zona degli ex serbatoi 1, 2 e 3 con le opere di messa in sicurezza operativa attraverso la posa di una nuova pavimentazione. Attualmente, pertanto, si sono messi in moto i primi interventi dell’infrastruttura.

Saranno “gettate” quindi le fondazioni. Nello specifico, le attività sono concentrate nella realizzazione del fabbricato che ospiterà la turbina assieme al generatore elettrico, per il quale è in corso la palificazione. Seguiranno le fondazioni della caldaia a recupero e degli altri edifici principali.

Un’altra importante fase di intervento interesserà il lato banchina. In base all’accordo di programma sottoscritto da Regione e A2A EnergieFuture, saranno dismesse le opere e le strutture impiantistiche che occupano il fronte mare, per una fascia fino a 100 metri dal filo banchina. Saranno invece mantenuti e salvaguardati le apparecchiature e gli impianti ausiliari che saranno riutilizzati nel nuovo ciclo combinato.

In pratica “scompariranno” le caldaie e quanto presente nelle retro caldaie dei Gruppi 3-4 e 1-2. In questo senso, sono state avviate la messa in sicurezza delle apparecchiature del retro caldaia dei Gruppi 1 e 2, mentre è in corso la progettazione dettagliata delle attività successive.

Non potrà che essere particolare e scenografica la demolizione dell’alto e inconfondibile camino, anche per la sua “cifra” simbolica, nel voltar pagina ai 60 anni di carbone. Entro settembre inizieranno invece le attività di asportazione delle 36 mila tonnellate di carbone, la scorta residua, che verranno completate, si prevede, entro il prossimo dicembre.

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