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Aviaria, la Ue aumenta la sorveglianza: “Non sottovalutare la minaccia. Controllare i malati con sintomi compatibili”

Aviaria, la Ue aumenta la sorveglianza: “Non sottovalutare la minaccia. Controllare i malati con sintomi compatibili”

L’Ecdc, Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, chiede che sia rafforzata la sorveglianza contro l’influenza aviaria. L’agenzia europea raccomanda una maggiore vigilanza, oltre alla sensibilizzazione degli operatori sanitari alla possibilità di incontrare persone infette. L’agenzia, infatti, ha spiegato che “i virus dell’influenza aviaria continuano a circolare, anche se a livelli bassi, […]

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L’Ecdc, Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, chiede che sia rafforzata la sorveglianza contro l’influenza aviaria. L’agenzia europea raccomanda una maggiore vigilanza, oltre alla sensibilizzazione degli operatori sanitari alla possibilità di incontrare persone infette. L’agenzia, infatti, ha spiegato che “i virus dell’influenza aviaria continuano a circolare, anche se a livelli bassi, tra le popolazioni di uccelli selvatici nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo Ue/See”. Nel frattempo, negli Usa è in corso un’epidemia di virus H5N1 ad alta patogenicità nei bovini del latte e si ha la conferma di 4 casi umani tra gli operai del settore.

Aumentare la consapevolezza – “Mentre monitoriamo da vicino la situazione attuale dell’influenza aviaria, sia nell’Ue che nel mondo – spiega la nuova direttrice di Ecdc Palema Rendi-Wagner – c’è motivo di aumentare la consapevolezza, ma non di aumentare la preoccupazione”. Il centro “resta impegnato a sostenere le azioni intraprese dalle autorità nazionali negli Stati membri dell’Ue”. E aggiunge: “Questa minaccia per la salute umana non dovrebbe essere sottovalutata ed è importante rimanere vigili e proattivi nella nostra collaborazione congiunta”. Infatti, “mentre la trasmissione da animali infetti a esseri umani rimane un evento raro, i virus dell’influenza aviaria possono diffondersi agli animali selvatici, da fattoria e domestici, causando infezioni ed epidemie nel pollame e occasionalmente nei mammiferi”, precisa l’agenzia. Al momento, continua, il rischio di infezioni umane rimane basso per la popolazione generale e “tra basso e moderato” per il personale del settore. Inoltre, l’Ecdc mette a disposizione “test centralizzati nell’Ue e ulteriore caratterizzazione per campioni umani noti o sospettati di contenere un virus dell’influenza aviaria”. Assieme all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e ad altre agenzie Ue competenti, come l’Agenzia europea del farmaco Ema e l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu Osha), il centro continua a monitorare l’andamento della malattia in Europa e nel mondo. Al monitoraggio contribuiscono organismi internazionali come l’Organizzazione mondiale della sanità e i principali centri per il controllo e la prevenzione delle malattie.

Più prevenzione e più test – Nonostante nessun caso sospetto sia stato registrato, L’Ecdc invita anche a fare più test che possano intercettare eventuali casi umani. Nelle linee guida sulla sorveglianza aggiornate per far fronte al periodo estivo, l’agenzia raccomanda di “abbassare la soglia per i test volti ad identificare l’influenza aviaria nell’uomo“, ricorrendo anche ad “un approccio basato sul rischio per gli individui asintomatici esposti“, precisa . L’invito al controllo si estende anche per i casi ricoverati in ospedale con sintomi compatibili con l’influenza aviaria. Rimangono fondamentali secondo l’Ecdc: “la biosicurezza e le misure di protezione personale in atto nei luoghi di lavoro e ricreativi con un rischio maggiore di influenza aviaria”. In questo modo, infatti è possibile ridurre al minimo il rischio di contagio per l’uomo.

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