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Wimbledon: Fritz rimonta due set ed elimina Alexander Zverev. Ora i quarti di finale con Musetti

L’americano sa attendere il calo del tedesco e trionfa alla distanza dopo tre ore e mezzo di lotta

[13] T. Fritz b. [4] A. Zverev 4-6 6-7(4) 6-4 7-6(3) 6-3

Taylor Fritz esce vincitore dopo aver rimediato a un ritardo di due set ed estromette Alexander Zverev ed entrando così nei quarti di finale, dove è atteso dal nostro Lorenzo Musetti. Il merito del tennista californiano è stato quello di non demordere dopo aver subito un Sacha di altissimo livello per un’ora e mezzo. Taylor è rimasto solidamente al suo posto e la sua capacità di tenere una buonissima qualità per tutto il perdurare dell’incontro gli ha permesso di sorprendere il tedesco, che invece cedeva lentamente ma inesorabilmente dal punto di vista fisico. L’atleta di Amburgo ha riferito anche di problemi al ginocchio sinistro, difeso da una protezione; questo fattore ha certamente pesato un pochino, ma molto di più si deve parlare dei meriti dell’americano, sempre più sicuro di sé e consapevole dei suoi mezzi.

Per la prima volta Fritz supera un top cinque in un Major: la sua crescita si specchia con quella del suo connazionale Tommy Paul. Due tennisti molto diversi, accomunati dal carattere placido come Connors e McEnroe lo erano dall’indole turbolenta. Nessun paragone ovviamente con le due leggende a stelle e strisce, ma non si può non applaudire il loro percorso costruito nella serietà e nell’impegno.

Primo set: Zverev spezza l’equilibrio iniziale con un tennis soffocante. Fritz non tiene il ritmo e cede il break che risulta fatale

Come previsto, c’è poco tennis narrabile nei primi frangenti dell’incontro. Gli scambi sono rari, il servizio la fa da padrone e la potenza di chi è al servizio prende sempre il sopravvento. Se il colpo di inizio gioco, quindi, non regala già da solo il punto ci pensano i due, massimo tre colpi successivi a intascare il 15. Così per i primi sette giochi, fino a che Zverev, nell’ottavo, trema. Si fa trascinare ai vantaggi da Fritz, ma ne esce indenne senza concedere palle break.

Ne offre però subito dopo lo statunitense, non per colpe sue ma per meriti di uno Zverev che imprime un ritmo, sin dalla risposta e sia con il dritto che con il rovescio, incessante. Destra, sinistra, profondo e angolato. Il tennista americano regge, ma fino a un certo punto. La battuta non lo aiuta a togliersi dai guai e il teutonico si viene a prendere di carattere il break. Chiudere il parziale, poi, è una formalità per Zverev. Il 6-4 arriva dopo trentasei minuti.

Secondo set: nessuna palla break in tutto il parziale. Al tie-break Zverev comanda con il dritto e va 2-0

La seconda frazione inizia proprio come la prima, con il dominio dei battitori. Non offrono palle break, ma faticano leggermente di più. Fatto sta che il servizio alla fine lo tengono a meraviglia, offrendo degli angoli in battuta e delle accelerazioni fulminee imprendibili che rilasciano nel Centre Court (con il tetto chiuso) un suono simil colpo di fucile. Zverev, specialmente, stupisce per una resa ottimale con il dritto, suo colpo meno forte (sarebbe sbagliato dire ‘più debole’), con cui sferra fendenti da ogni lato del campo trovando gli ultimi centimetri disponibili del rettangolo da gioco.

Insomma, la sfida diventa un ‘chi tira più forte dentro le linee’. E i due svolgono questo dandosi il cambio in ogni gioco, scandendo quindi il punteggio a suon di missili terra-aria. Prima ci pensa uno, poi controbatte l’altro. Senza concedere occasioni in risposta si arriva così al tie-break.

È Zverev il primo a mettere la testa avanti nel punteggio. Un dritto sulla riga che sorprende Fritz gli regala il mini break. In seguito, un altro dritto angolatissimo del tedesco costringe l’americano a un recupero difficile, che però non gli riesce. Arrivano quindi i set point per Sascha. Nel primo commette un errore, nel secondo non fallisce. Ancora, affonda con il dritto sul rovescio di Fritz e fa suo il set per 7-6(4) dopo quarantanove minuti di parziale.

Terzo set: Fritz inverte l’inerzia

A differenza degli altri due set il terzo inizia con parecchi errori da ambo i lati. In particolare, è Zverev quello a risultare più impreciso. Nel terzo gioco, infatti, commette qualche gratuito di troppo che porta a palla break l’americano per la prima volta nel match. Il servizio però assiste il quarto tennista al mondo, cinico nell’annullare la chance all’avversario e rimanere con la testa avanti nello score.

La variabile inaspettata si materializza nel nono game: Zverev serve il secondo e il terzo doppio fallo della partita, tra i quali infila un dritto ribattuto dal nastro. A Fritz basta aggiungere un ottimo passante di dritto incrociato bassissimo per cogliere il secondo break del match. L’atleta di San Diego non ricambia i regali e dopo la pausa batte ottimamente e dimezza la distanza in termini di set.

Quarto set: il momento migliore del match, Fritz vince il tie-break e rinvia tutto al parziale decisivo

In un incontro non durissimo dal punto di vista fisico come lo può essere mentalmente, essendo così legato alla regola del servizio, il tedesco deve immediatamente ritrovare il feeling con la sua battuta principale per non rischiare di dare spazio all’americano; Zverev torna così a tuonare al servizio e si porta sul 2-1, ma ora Taylor riesce a costruirsi qualche opportunità in più rispetto ai set precedenti. Sacha incorre più spesso in errori in fase di costruzione dell’offensiva; il dritto non è più esente da difetti e Fritz diviene sempre più noioso quando ricorre allo slice monomane di rovescio.

Fritz risponde sempre meglio e nel settimo game fronteggia da par suo una serie di prime palle, facendo partire lo scambio e ponendo pressione sul rivale; Zverev scambia con attenzione e senza forzature portandosi sul 40-15. Fritz strappa il 40-30 costringendo il rivale all’errore con il dritto ma il tennista di Amburgo chiude la questione con un servizio vincente. Dal punto di vista psicologico è un ottimo game per lui ma Fritz non gli è da meno, dal momento che sul punteggio di 3-4 affronta uno scomodissimo 15-30 con due ace consecutivi e un dritto portato splendidamente. La gara sale di livello e lo statunitense afferra lo 0-30 nel gioco successivo con un lob di rovescio che scaccia Zverev dalla rete e lo costringe a un passante che Taylor addomestica con la volée di dritto.

Fritz esulta per il traguardo parziale ma Sacha sta servendo benissimo e nei quattro punti successivi include tre battute vincenti che lo portano sul 5-4. Il tedesco tocca il 75% di prime palle in campo, reagendo così alla crescita del rivale in ribattuta e garantendosi il tie-break con il 6-5 delineato con un ace e due servizi vincenti, traguardo che Taylor centra pochi minuti dopo.

Zverev non perde la verve in battuta ma Fritz fa molto meglio servendo con uguale intensità e trovando subito il minibreak con un passante di dritto lungolinea che mortifica il tentativo di volée del tedesco. Il californiano pesca il 4-0 con un magnifico dritto lungolinea e scrive poco dopo 6-1. Zverev reagisce con il servizio ma nemmeno la prima palla di Taylor è acqua fresca e un suo servizio vincente impatta il conto dei set dopo tre ore complessive: diciassette colpi vincenti per l’americano contro i dieci del tedesco.

Quinto set: a Zverev rimangono poche energie e Fritz chiude al nono game

Solo due volte in carriera Taylor Fritz ha rimontato due set di svantaggio: in uno dei casi la vittima fu Misha Zverev durante lo US Open di sei anni fa; solo due volte Sacha ha perso un match sprecando due set di vantaggio, nella finale dello US Open 2020 con Thiem e qualche mese fa a Melbourne con Daniil Medvedev. Ricordi inquietanti che Sacha cerca di dileguare chiedendo gli straordinari alla pallata in battuta.

Fritz però risponde sempre più a ridosso della linea di fondo e sfida l’avversario nel palleggio senza remore; nel quarto game spinge a tutta forza e si procura due palle-break; la seconda è decisiva e Taylor si prende il 3-1. Zverev subisce e ricuce con il dritto in chop per abbassare la cadenza dello scambio ma Fritz non allenta la pressione; Sacha si porta sullo 0-30 nel quinto game e Taylor suona la riscossa con una volée di rovescio in tuffo e risale fino al 4-1. Taylor non ricorda Becker quando vola; l’americano riesce a rimanere in piedi per quasi tutta l’esecuzione del colpo mentre Boom-Boom si lanciava come un matto. Un tuffo prudente il suo, ma il risultato non cambia e per lui arriva il cambio di campo con il 5-2 che obbliga il tedesco a servire per rimanere nel match.

Zverev pesca il 3-5 ma è troppo stanco per fronteggiare un Fritz gasatissimo; l’americano chiude il match con due rovesci incrociati. Un saluto tra i due e qualche chiacchiera: Zverev confida qualche problema al ginocchio. L’americano stenta a trattenere una lacrima mentre parla al microfono: è tutto vero, compresi i quarti di finale con Lorenzo Musetti.

Andrea Binotto – Danilo Gori

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