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Wimbledon, Musetti gonfia il petto: “Convivo da sempre con le aspettative della gente su di me”

"La finale del Queen's è stata inaspettata ma conquistata con merito". Lorenzo ha parlato del suo rapido adattamento all'erba. "Passa tutto in secondo piano quando c'è del talento"

È un Lorenzo Musetti estremamente raggiante quello che si presenta ai microfoni dopo aver centrato un risultato storico, la vittoria su Giovanni Mpetshi Perricard in quattro set gli regala la prima volta nei quarti di finale Slam. Ottenerla a Wimbledon, su una superfice dove non si era mai espresso a questi livelli, deve avergli dato sicuramente un pizzico di gusto in più. Il numero due di Italia ha parlato di come proceda a gonfie vele l’adattamento sull’erba e della gestione delle aspettative che la scena tennistica ha sempre avuto nei suoi confronti considerando il suo talento.

D. In che modo lo swing sull’erba sta contribuendo alla tua rifioritura? Quali sono i passaggi mentali che ti portano nei quarti di finale di Wimbledon?
Musetti: “Non viene solo da questa settimana. Viene dal fatto che ci sono riuscito anche quando c’era un periodo negativo in termini di risultati, di performance sportive. Sono riuscito a rimettermi in gioco in palcoscenici minori che mi hanno riportato a rifiorire, come dicevi tu. E’ stato abbastanza inaspettato questo switch così veloce dalla terra all’erba, con questo adattamento molto positivo. La finale del Queen’s è stata inaspettata ma conquistata con merito. Qui sono stati 4 match molto tirati dove ho dovuto tirare fuori qualcosa che non usciva da tanto, quello mi ha permesso di accedere ai quarti.”

D. Quattro match molto tirati ma, classifica alla mano, sei sempre stato favorito. Cosa cambierà nel prossimo match dove probabilmente sarai sfavorito?

Musetti: “Forse entrare in campo con un po’ più di tranquillità (ride). Tutti questi match da favorito…specialmente gli ultimi due turni dove c’era questa grossa chance per il pass per i quarti di finale. Erano due giocatori che fino a poco tempo fa giocavano nel circuito Challenger e sentivo forse un po’ in più la partita. Oggi sono riuscito ad esprimere un tennis migliore e penso di aver fatto una bella partita da un punto di vista tattico, perché la partita era insidiosa. Con Comensana l’importante era vincere, non importava esprimere un bel tennis. La prossima partita spero di tirare fuori il tennis che so di avere dentro, spero di godermela”

D. Sei sempre stato considerato un tennista che doveva arrivare per forza, da quando hai vinto il torneo juniores. Ti è pesato questo tipo di aspettative ?

Musetti: “E’ difficile fare delle previsioni. Io sono sempre stato affiancato a queste previsioni, non dico di vincere uno Slam ma già essere minimo nella Top-10. Passa in secondo piano fare finale al Queen’s, passa tutto in secondo piano quando c’è del talento. Sono stato abituato da ragazzino a conviverci con le aspettative della gente, di chiunque ma credo sia abbastanza normale. Solo a volte le ho vissute non bene, perché sentivo in alcuni momenti della mia vita che c’era gente che non mi supportava ma sono sempre stato fiero delle aspettative che avevano nei miei confronti.”

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