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Addio all’imprenditore Gino Sartor, fondatore della Sa.Bor 

L’industria della meccanica del nordest perde uno dei sui protagonisti. Si è spento a 83 anni Gino Sartor, Ginetto per quanti lo conoscevano, fondatore della Sa.Bor Macchine Utensili con sede all’Interporto di Pordenone.

«È stato un uomo di grande onestà e laboriosità – ricordano i figli Stefano e Antonella –. Ottimista, ha dedicato la vita alla famiglia e all’azienda di famiglia che ha guidato con passione e lungimiranza, coordinando, ma soprattutto delegando: sosteneva che si impara anche sbagliando, ma bisogna averne la possibilità».

Nel 1972 si era trasferito a Roveredo in Piano, acquistando casa nella zona più verde del paese perché «amava immensamente la natura, i fiori e le piante di cui si prendeva cura personalmente»; appena poteva organizzava i suoi viaggi con la moglie Elsa, «convinto che la conoscenza e la cultura di altri Paesi lo avrebbero arricchito ulteriormente». Amava il mare e i viaggi con gli amici.

Il suo primo lavoro fu in Zanussi di giorno mentre la sera frequentava la ragioneria. Successivamente era entrato nel gruppo delle società dei fratelli Ruffati dove, occupando diversi ruoli, dall’amministrativo al commerciale, aveva lavorato per oltre 25 anni.

Il primo aprile 1989, già vicino alla pensione, aveva costituito la Sa.Bor, azienda che commercializza macchine utensili per la lavorazione dei metalli.

La crescita tecnologica e l’esigenza di avere tecnici preparati lo spinsero a costituire un’altra società di service a supporto della clientela.

Gino Sartor lascia la moglie Elsa, i figli Stefano con Silvia e Antonella con Filippo, i nipoti, il fratello Mario.

«Pronto ad infondere coraggio e forza a chi gli stava accanto, aveva un sorriso contagioso. È stato prima di tutto una guida per noi figli, ha avuto la straordinaria capacità di starci accanto sostenendoci e dispensando preziosi consigli.

La gioia più grande sono i suoi amati nipoti che ha seguito, spronandoli ad essere tenaci, coraggiosi e a cogliere ogni momento della vita come un’opportunità».

I funerali saranno celebrati domani alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Roveredo in Piano, cui seguirà la tumulazione in cimitero. Oggi alle 18.30, nella medesima chiesa, verrà recitato un rosario di suffragio.

La famiglia ha deciso di devolvere eventuali offerte al Cro di Aviano ed «esprime profonda gratitudine al personale medico e infermieristico del reparto di Oncoematologia del Cro di Aviano per la professionalità, la dedizione, l’umanità e l’amorevole cura prestata a Gino».

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