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L’ATP torna al passato: i raccattapalle di nuovo servi dei giocatori

Cambia la regola, i tennisti potranno di nuovo chiedere ai ball kids di passare loro gli asciugamani

Sembrava una regola consolidata, una di quelle da cui non si torna più indietro. C’era voluta la pandemia con i suoi milioni di morti per arrivare a comprendere quanto fosse incivile quel comportamento e adesso ritorna. Dalla porta principale.
Parliamo dei raccattapalle che, come accadeva fino a prima del Covid, dovranno scattare alla richiesta del tennista di portargli l’asciugamano tra un punto e l’altro. A beneficio di chi si è avvicinato al tennis solo di recente, riassumiamo come funzionava: il giocatore diceva “towel” al ragazzino che si fiondava a prenderlo e glielo porgeva; il pro se lo passava su faccia, mani, gambe e, incurante, lo lanciava al raccattapalle perché lo riponesse. E rapido, bimbo, altrimenti il tennista rischia il warning per violazione di tempo. Perché, ricordiamo, è solo un’occasione in più per cui il frustrato di turno può prendersela con chi è lì ad evitargli di fare qualche passo in più a gioco fermo.
La decisione è stata presa dall’ATP (dal suo CdA, per la precisione) e questo è il relativo comunicato riportato da Jon Wertheim:

“Il Board ha approvato un cambio delle regole per consentire ai giocatori di richiedere e farsi passare gli asciugamani tra i punti, come era abituale prima della pandemia da Covid-19. Tutti i tornei ATP devo conformarsi a questa disposizione. Questa modifica regolamentare entrerà in vigore subito dopo Wimbledon.”

Il cambiamento pare essere una conseguenza di un’altra modifica – per ora sperimentata al Queen’s e ad Halle – della regola sul “funzionamento” dello shot clock, il cronometro in campo, sempre tra un punto e il successivo. Attualmente, la consuetudine è che il giudice di sedia faccia partire il conto alla rovescia del 25 secondi dopo aver annunciato il punteggio, adattando così il tempo per il recupero alla durezza dello scambio appena concluso o alla abitudini del giocatore: se arbitri un tennista particolarmente blasonato che vuole prendersi un minuto intero dopo un punto, non vuoi rischiare la polemica in campo e la crocifissione social per avergli dato un warning, così aspetti il giusto prima di annunciare il punteggio. E aspetti ancora.
Con la modifica, il cronometro dovrebbe partire subito alla fine del punto (che poi è la norma originale da decenni presente in tutti i Regolamenti del tennis) e l’aggiustamento più ovvio venuto in mentre all’ATP è stato che a pagarne le conseguenze siano i raccattapalle. Che naturalmente non hanno una rappresentanza all’interno dell’ATP (o altrove).

Insomma, uno dei pochi effetti positivi della pandemia viene cancellato con questa decisione. La freccia della civiltà dovrebbe andare in un sola direzione; in questo modo, i momenti più bui hanno almeno il vantaggio di far comprendere a tutti gli errori commessi e adottare le misure perché non si ripetano più. Invece, anche nelle piccole cose come la richiesta dell’asciugamano a cui il raccattapalle non si può sottrarre, ci si rende conto che le sofferenze sono state completamente inutili e il peggio che pareva ormai superato può tranquillamente tornare, addirittura con il benestare di chi governa (questo sport).

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