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L’osteria la Roggia a Treviso deve chiudere alle 22.30: vittoria del vicino che ha fatto l’esposto

Chiusura anticipata da venerdì 5 luglio per la Roggia di piazza Trentin. Le serrande si abbassano ora alle 22.30, «per disposizione comunale, e fino a nuova comunicazione» come scrivono i titolari del notissimo locale, Giuseppe Favarato e Federico Minello, sui profili social dell’osteria, riferimento in città anche per le sue mille iniziative. Dalle presentazioni del Benetton rugby a “Flora”; dal torneo dei bar di rugby touch a Monigo ad altri eventi fra musica e aggregazione.

In effetti, il Comune ha avviato il procedimento per la chiusura anticipata causa rumori notturni.

Lo ha fatto con il proprio Suap –Sportello Unico Attività Produttive – e questo sulla base di un esposto di uno dei residenti della piazza, l’avvocato Antonio Ferrarelli, che risiede in uno degli stabili della piazza.

Il professionista da tempo lamenta rumori insostenibili a tarda sera, schiamazzi e da tempo ha avviato una serie di iniziative (richiami e diffide, anche all’amministrazione comunale per l’obbligo di vigilanza e controllo) culminati prima nell’esposto, e ai successivi test fonometrici e acustici dell’Arpav, i cui esiti hanno indotto infine gli uffici diretti dal dirigente Roberto Bonaventura ad avviare le procedure.

Ma a quanto riferiscono fonti autorevoli di Ca’ Sugana, i titolari del locale avrebbero agito oltre il dettato stesso della determina dirigenziale.

L’atto, recapitato venerdì ai titolari dell’osteria, avviava sì la procedura, ma dava contestualmente 10 giorni di tempo ai titolari per presentare eventuale documentazione atta a sostenere le proprie ragioni e comunque a sostegno della regolarità dell’attività svolta oltre quell’ora, nel rispetto delle regole. E indicava un piano di (pesante) revisione del servizio e di una rilevante bonifica dei plateatici (riduzioni dei posti e servizio limitato solo a chi è seduto) per rientrare nei limiti di legge entro due mesi.

La Roggia potrebbe ancora tenere aperto con gli orari di sempre (le 24 da domenica a giovedì, le 2 di venerdì e sabato) ma alla scadenza dei 10 giorni, in assenza di presentazione di documentazione da parte dei titolari, scatterebbe il coprifuoco sonoro delle 22.30, per servizio, asporto e musica, anticipato adesso da Favarato e Minello con la loro decisione.

«A breve è previsto un incontro con gli uffici, dove potrà essere affrontata la questione» fa sapere il sindaco Conte, «e come sempre nell’interesse di tutti e della città. Ho visto anch’io che il locale ha scelto la chiusura anticipata sin dal giorno dell’invio dell’atto di avvio del procedimento, ma ci sono ancora margini per trovare soluzioni».

La chiusura anticipata, intanto, ha seminato sconcerto e sorpresa sia tra i clienti, in primis i moltissimi habitué, sia in tutto il settore dei pubblici esercizi, che sta vivendo una delicata congiuntura negli ultimi mesi. Non solo: la città, da anni, registra contenziosi fra i residenti di vie del centro e locali adiacenti che tengono aperto fino a tardi (altri contesti, che pure vedono locali con musica, sono invece rimasti immuni da proteste).

Recentissima la sordina disposta da Ca’ Sugana nei confronti di “Quei TurboRagazzi” di via Campana, sempre con la chiusura anticipata. Una successiva ordinanza ha imposto poi la chiusura di 10 giorni - a maggio, per reiterate violazioni ai limiti sulle emissioni acustiche in orario protetto.

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