World News

Vittorio Veneto contro i pagamenti alla romana, i ristoratori: «Basta conti separati»

Il pagamento “alla romana” è o no un diritto dei clienti? Esplode il caso tra alcuni commercianti vittoresi sommersi dalle richieste al bancone.

Antonella Secchi, direttrice di Ascom Vittorio Veneto, è subissata di telefonate dei propri associati titolari di pubblici esercizi che le rivolgono la stessa domanda.

Solo nei giorni scorsi, due associati titolari di pizzerie: Edoardo Rossi e Vincenzo Casagrande, l’hanno contattata segnalando la loro difficoltà, che riguarda soprattutto le pizzerie.

«Purtroppo nei giorni di maggiore affollamento dei nostri locali – hanno detto alla direttrice – i clienti che magari consumano in grande tavolate, chiedono di pagare individualmente e questo, unito alla lentezza dei pagamenti elettronici che spesso si verifica, complica molto il nostro servizio e reca un disagio ai clienti stessi. Ma siamo proprio obbligati ad accettare i pagamenti separati? ».

“Purtroppo sì”, è stata la risposta dell’Ascom vittoriese. Anche se risulterebbe evidente la comodità di pagare una volta per tutte. L’Ascom ha interpellato l’ufficio legale della Fipe, la federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio nazionale, e la conferma è stata chiara.

«La Fipe ha ribadito che non ci sono norme specifiche e che ci si deve riferire al Codice Civile» – riscontra Secchi. «Quello tra cliente e ristoratore è un vero contratto di natura civilistica, che si perfeziona con la comanda. Quindi se un cliente non specifica di voler pagare per tutti, l’ordine di ogni singolo cliente è praticamente un singolo contratto e quindi pagamento e scontrino sono individuali».

Il problema aumenta quando ci sono grandi compagnie di commensali, specialmente nei fine settimana con i locali affollati.

«Questo lo capisco – continua Antonella Secchi – ma è diritto dei clienti. Si può cercare di risolvere almeno in parte chiedendo ai clienti di informare al momento dell’ordine dell’intenzione di pagare ognuno per sè».

Un “fastidio” gestionale che tuttavia non oscura il buon momento del settore.

«È vero, i pubblici esercizi che lavorano bene ottengono le grandi soddisfazioni che purtroppo non hanno i commercianti al dettaglio, si pensi alla giungla di promozioni e scontistiche che di fatto imperversano tutto l’anno senza regole, a danno dei commercianti che vorrebbero continuare a lavorare normalmente. In questi servirebbe un intervento legislativo».

Читайте на 123ru.net