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Elezioni Francia, spero che presto si possa gridare che anche l’Italia s’è desta

Elezioni Francia, spero che presto si possa gridare che anche l’Italia s’è desta

Come è a tutti noto, le elezioni legislative francesi si sono risolte con la vittoria netta del Fronte popolare e con la clamorosa sconfitta della destra di Le Pen. In questa occasione, i Francesi hanno dimostrato, con il loro senso di solidarietà nazionale, di essere capaci di saper cambiare opinione nel breve spazio tra un […]

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Come è a tutti noto, le elezioni legislative francesi si sono risolte con la vittoria netta del Fronte popolare e con la clamorosa sconfitta della destra di Le Pen. In questa occasione, i Francesi hanno dimostrato, con il loro senso di solidarietà nazionale, di essere capaci di saper cambiare opinione nel breve spazio tra un turno elettorale e l’altro, consapevoli di non poter restare inerti di fronte al pericolo imminente dell’affermazione di quell’estremismo politico che nega in pieno il fondamentale principio della “eguaglianza economica e sociale”. Con tale lodevole azione, essi hanno inoltre dimostrato che la convivenza civile, e cioè la “democrazia”, è l’unico strumento per combattere “l’egoismo” che assicura benessere e ricchezza solo a una parte del popolo, come già la mattina aveva annunciato Papa Francesco, nel concludere la “Settimana sociale dei cattolici” a Trieste.

La vera democrazia riguarda tutti; riguarda l’attuazione della tendenziale eguaglianza economica e sociale di tutti i cittadini. E non può sottacersi che appena qualche giorno prima, in Inghilterra, proprio per queste ragioni , c’è stato un totale capovolgimento politico con la stragrande vittoria dei laburisti sui conservatori. L’equilibrio economico e sociale è una esigenza naturale e, lo si ricordi, è una legge fisica l’affermazione che ad ogni azione corrisponde una reazione eguale e contraria. Una esigenza che si oppone all’ottusa teoria del neoliberismo, seguito dai nostri governanti e, purtroppo, dalla stessa Unione Europea, secondo la quale: la ricchezza deve essere in mano di pochi, tra questi deve esserci una forte concorrenza (della quale è stato ferreo sostenitore Mario Draghi) e lo Stato non deve intervenire nell’economia.

Insomma, l’Europa si sta svegliando. Ed ora spetta a noi agire contro il governo di destra della Meloni, la quale ha presentato in Parlamento la insensata legge Calderoli sulle “autonomie differenziate”, da poco approvata, il suo inqualificabile disegno di legge sul “premierato”, mentre il suo Consiglio dei Ministri ha approvato la necessità di operare la “separazione delle carriere dei Magistrati” (tutto secondo quanto prescrive il “programma 2” di Gelli). Insomma, dopo che i governi a Lei precedenti hanno distrutto “l’economia italiana”, svendendo quasi del tutto gli Enti pubblici economici e le Aziende pubbliche, la cui validità ci aveva portato al miracolo economico degli anni Sessanta, Ella, proseguendo in tale politica, ha avuto anche la baldanza di voler distruggere addirittura le nostre istituzioni democratiche, con le leggi e i disegni di legge appena citati.

Ora spetta agli italiani dimostrare, come i francesi, quel senso di solidarietà sociale, che, solo, può salvare la “democrazia”, cominciando da una mobilitazione generale per il “referendum” contro le autonomie differenziate. Già molte associazioni hanno presentato in Cassazione la richiesta di referendum, ed anche Cinque Consigli regionali stanno operando in questa direzione. Spero proprio che si possa gridare che anche l’Italia s’è desta e che la restaurazione di una vera democrazia, dopo i deragliamenti, specie degli ultimi trentacinque anni, possa presto diventare un semplice ricordo. I nostri connazionali hanno già dimostrato il loro senso di unità nazionale per la creazione della nostra Costituzione antifascista, nata dalla Resistenza. E il mio augurio è che si possa assistere a un rinnovamento di quelle gloriose giornate.

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